Il tecnico bianconero dà la sveglia dopo l'inizio "disastroso" dei bianconeri

La Champions come medicina per alleviare i dolori del campionato. La Juventus che non riesce a ingranare in campionato si augura che l’aria d’Europa aiuti a innestare la marcia. Reduci dal ko di Napoli, i bianconeri fanno visita al Malmoe con un solo risultato ammesso: la vittoria. Un ulteriore passo falso, oltre a porre già in salita il cammino europeo, rischierebbe di avere ripercussioni pericolose dal punto di vista psicologico. Non lo scenario ideale considerando che domenica arriva il Milan all’Allianz Stadium. I tifosi, intanto, si sono di nuovo fatti sentire con uno striscione esposto fuori dallo stadio. ‘La stagione è una battaglia: chi sosterrà la maglia? Cara dirigenza, senza tifo, passione e curva assente, questo spettacolo è indecente. La Juve siamo noi’. Messaggio chiarissimo. Max Allegri confessa di essere dopo due anni “un po’ emozionato a tornare a far parte di questa meravigliosa competizione. Giochiamo domani e poi vediamo di raddrizzare il campionato”.

“Cosa ci manca in questo momento? Dobbiamo restare sereni e continuare a lavorare per migliorare. Abbiamo fatto delle buone partite a tratti, pagando a caro prezzo degli errori individuali che purtroppo nell’arco di una stagione ci possono stare. Magari tutti insieme, no…”, prosegue il tecnico. “E’ un campionato equilibrato, non c’è una squadra che può ammazzarlo. Per questo dobbiamo lavorare per cercare, nel giro di un mese e mezzo, di rientrare nelle prime posizioni”. Allegri, che non usa mezzi termini nel definire l’avvio di campionato “disastroso”, invita i giovani a “darsi una sveglia sotto l’aspetto mentale” ma chiarisce che “il lavoro che era stato fatto e che continueremo a fare è fatto bene”. Poi difende il grande accusato, Wojciech Szczesny. “Non si può immaginare che un portiere di livello europeo come lui, che ha nell’affidabilità la sua qualità maggiore, commetta tre-quattro errori in tre partite. Ma è un portiere di valore assoluto e quindi domani giocherà lui”. Tanto per essere chiari, Allegri definisce “tutti responsabili. Dobbiamo avere più senso di responsabilità, migliorare in tante cose, crescere velocemente. Nelle piccole malizie, nella gestione di alcuni momenti della partita. Ci sono dettagli che fanno la differenza”. In attesa di trovare la quadratura del cerchio, per Allegri la Juve che si presenta alla Champions non è tra le favorite “però questo non vuol dire che non abbiamo il desiderio di vincerla”.

 

Anche Leo Bonucci invita ad abbassare la testa e pedalare. “I momenti complicati nella stagione possono capitare. Dobbiamo essere al di sopra e lavorare senza stare troppo a parlare”, spiega. “Sappiamo cosa dobbiamo dare in più, c’è solo da fare squadra. Noi giocatori più esperti dobbiamo continuare a dare l’esempio in campo e fuori”, prosegue. “Dopo Napoli ha parlato Giorgio (Chiellini, ndr), adesso io. Abbiamo delle responsabilità nei confronti della squadra e della società. Dobbiamo crescere tutti velocemente, dimostrare ogni giorno di meritarci la maglia della Juventus”. Secondo il difensore “è evidente come ci sia un problema a livello di continuità mentale, sia di squadra che nei singoli. C’è soltanto da lavorare sul campo in primis e nella testa. Abbiamo le qualità per fare una grande stagione ma dobbiamo metterle in campo dal primo minuto fino all’ultimo”. E serve “ritrovare l’umiltà che ha contraddistinto le stagioni vincenti”. Perché la Juve “non è quella vista fino a oggi. Da parte nostra – assicura – c’è voglia di migliorare, andare oltre e di guardare il futuro con positività”.

 

Malmoe abbordabile sulla carta, e forse proprio per questo una gara a rischio trappola: “Con tutto il rispetto dobbiamo guardare noi stessi”, taglia corto il difensore. “C’è solo da portare a casa una vittoria che potrebbe essere il bivio della stagione, poi domenica avremo una grande partita”. Contro una squadra “fisica e abituata a giocare la Champions”, come sintetizza Allegri, che proprio contro la squadra svedese iniziò la sua avventura bianconera in Europa culminata nella finale di Berlino, la Juve avrà di nuovo a disposizione i sudamericani. Out, invece, Bernardeschi e Chiesa. Il primo “ha preso un colpo in partita e sentiva dolore al ginocchio, niente di grave ma non riusciva a calciare. Chiesa non era tranquillo col flessore. Per rischiare di perderlo per un mese, ho preferito lasciarlo a casa”. Allegri dovrebbe affidarsi al 4-4-2: in avanti spazio al tandem Dybala-Morata, a centrocampo dovrebbe toccare al duo Locatelli-Bentancur, con Cuadrado e Rabiot a presidiare le corsie esterne. Quartetto di difesa composto da Danilo, De Ligt, Bonucci e Alex Sandro.

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