Aperto un procedimento contro il Brasile che rischia il ko a tavolino e la squalifica del campo

Sull’incredibile serata dell’Arena Corinthians di San Paolo ora indagherà la Fifa. Una decisione sarà presa in 72 ore (dalla partita) e farà chiarezza, o almeno ci proverà, sulle responsabilità che hanno portato alla sospensione, dopo pochi minuti, di Brasile-Argentina, incontro valido per le qualificazioni al Mondiale 2022. Qualunque sarà il verdetto, non cancellerà la figuraccia fatta in mondovisione: immagini surreali che verranno ricordate a lungo, indegne per il prestigio di uno dei grandi classici del calcio mondiale. Intanto, lo scaricabarile è già iniziato. Le autorità sanitarie brasiliane chiariscono di aver agito perché gli argentini hanno violato la legge, schierando dei giocatori obbligati a osservare la quarantena. I vertici dell’Albiceleste sostengono di aver seguito fedelmente il protocollo. La Federcalcio verdeoro si smarca, negando coinvolgimenti nella vicenda. Intanto, però, il caos dell’Arena Corinthians, oltre ad aver scatenato le polemiche, è già un caso diplomatico: in Brasile, la vicenda rischia di arrivare fino alla Commissione parlamentare d’inchiesta in corso sulla gestione della pandemia. Flavio Bolsonaro, figlio del presidente Jair, attacca via Twitter: “Gli argentini hanno giocato un brutto scherzo. Sapevano di infrangere la legge brasiliana, hanno impedito all’Anvisa di accorgersene e, con la forza, hanno portato i 4 dall’Inghilterra. La polizia federale deve indagare su chi non ha agito prima della partita e l’Argentina dovrebbe essere severamente punita”.

Il principale interrogativo riguarda i tempi di azione dell’Anvisa (Agenzia nazionale di sorveglianza sanitaria, ndr), gestita da un ex militare vicino al presidente Bolsonaro. Perché avrebbe atteso fino all’inizio della partita per intervenire, agendo tre giorni dopo l’arrivo della delegazione albiceleste in Brasile? L’avvertimento all’Argentina relativo ai quattro giocatori che, secondo l’Agenzia, avevano violato la quarantena (Lo Celso e Romero del Tottenham, Martinez e Buendia dell’Aston Villa, i primi tre schierati titolari dal ct Scaloni) era già partito. L’Anvisa ha spiegato che nella riunione di sabato con le autorità sanitarie locali si era stabilito “che i giocatori dovessero andare in quarantena. Tuttavia, anche dopo la segnalazione alle autorità, i giocatori hanno preso parte all’allenamento. La decisione di interrompere il match non è mai stata considerata dall’Anvisa. Tuttavia, lo schieramento in campo di giocatori che non rispettavano le leggi e le norme sanitarie, e che hanno dato informazioni false alle autorità, ha richiesto all’agenzia di agire”. Stando a quanto riporta Globo News i quattro giocatori argentini che non avrebbero osservato la quarantena sono indagati dalla polizia federale brasiliana per ‘falsità ideologica’.

Brasile vs Argentina - Qualificazioni Mondiali Qatar 2022: sospesa dalle autorità sanitarie
Brasile vs Argentina – Qualificazioni Mondiali Qatar 2022: sospesa dalle autorità sanitarie

Per l’agenzia i quattro argentini hanno mentito, affermando, al loro arrivo in Brasile, che nei 14 giorni precedenti non erano stati in Gran Bretagna o in altri Paesi inseriti nella ‘lista rossa’: la legge brasiliana richiede una quarantena di 14 giorni per chi arriva da quei Paesi. La Cbf, Federcalcio brasiliana, si è dichiarata “profondamente dispiaciuta”, aggiungendo che “difende l’attuazione dei protocolli sanitari più rigorosi e li rispetta nella loro interezza. Tuttavia – si legge – sottolinea di essere rimasto assolutamente sorpresa dal momento in cui si è svolta l’azione dell’Anvisa a gara già iniziata, poiché avrebbe potuto esercitare la sua attività in maniera molto più adeguata nei vari momenti e nei giorni prima della partita”. La Cbf sottolinea inoltre “che in nessun momento il presidente ad interim Rodrigues o i suoi dirigenti sono intervenuti in alcun punto relativo al protocollo sanitario stabilito dalle autorità brasiliane per l’ingresso delle persone nel Paese”.

Durissimo il commento del presidente della Federcalcio argentina, Claudio Tapia: “Non si può parlare di bugie perché esiste una legislazione sanitaria in base alla quale si giocano tutti i tornei sudamericani. Le autorità sanitarie di ciascun paese hanno approvato un protocollo che abbiamo rispettato al massimo”. La ‘palla’ passa alla Fifa, che ha annunciato l’apertura di un’inchiesta. Il Brasile rischia pesanti conseguenze dal punto di vista sportivo, visto che la Conmebol aveva avvisato la Federazione di non rompere gli accordi circa le ‘bolle’ sportive e di far scendere regolarmente in campo gli argentini. Tra le possibili sanzioni il ko a tavolino e la squalifica del campo. L’Argentina si sente al sicuro: la sospensione è avvenuta perché a sospendere il match è stato l’arbitro, come scritto nel referto. Non è escluso che l’organo di governo del calcio mondiale decida di riprogrammare il match, anche se trovare una nuova data è difficile.

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