Contro il Galles solo cinque giocatori della Nazionale avevano compiuto il gesto contro il razzismo del movimento 'Black Lives Matter"
La Nazionale ribadisce il suo essere antirazzista ma contro l’Austria i giocatori quasi certamente resteranno in piedi prima del calcio d’inizio a Wembley. Non si ripeterà quindi la scena vista all’Olimpico contro il Galles, quando cinque Azzurri (Belotti, Bernardeschi, Emerson Palmieri, Toloi e Pessina) si unirono ai giocatori gallesi tutti compatti in ginocchio a sostegno del movimento ‘Black Lives Matter’. Alla vigilia degli ottavi di finale di Euro 2020, il capitano Leonardo Bonucci (Giorgio Chiellini è ancora fermo ai box) ha spiegato in conferenza stampa che “in hotel stasera faremo una riunione per decidere cosa fare. Se verrà fatta la richiesta ne parleremo, se c’è la volontà da parte di tutti”. Dal canto suo il ct Roberto Mancini ha ribadito: “Io sono qui per giocare, la cosa più importante per me è la libertà. Sempre”.
Gravina: “Nessuna imposizione”
Al momento però alla Uefa non è arrivata alcuna richiesta specifica in tal senso da parte della Federazione. Già all’indomani della gara contro il Galles, lo stesso presidente della Figc Gabriele Gravina aveva spiegato che “non ci sono imposizioni” e massima liberta di espressione ai giocatori. Inoltre non tutte le squadre di Euro 2020 hanno effettuato il gesto diventato ormai simbolo della lotta al razzismo, dopo la morte di George Floyd negli Usa. Nella prima fase, soltanto Galles, Inghilterra e Belgio si sono sempre inginocchiate prima delle partite. La stessa Francia campione del Mondo, una delle squadre più multietniche del torneo e nelle cui fila milita Marcus Thuram (tra i primi ad inginocchiarsi durante una partita in Bundesliga), non lo ha mai fatto. La stessa Austria non si inginocchierà a Wembley, come ha confermato il capitano David Alaba: “Siamo tutti d’accordo che è un segnale chiaro per attirare l’attenzione su questo argomento, ma lo faremo in un’altra occasione”.
Inchiesta Uefa su Germania-Ungheria per presunte discriminazioni
Sempre in tema di lotta al razzismo, la Uefa ha aperto un’inchiesta sulle presunte discriminazioni che si sarebbero verificate nella partita tra Germania e Ungheria, terminata 2-2. L’organo di governo del calcio europeo ha confermato, in una nota, che “in conformità con l’articolo 31 regolamento disciplinare”, è stato nominato un ispettore “per condurre un’indagine disciplinare su possibili incidenti discriminatori verificatisi alla Football Arena di Monaco” in occasione della partita del 23 giugno. Non sono stati rivelati ulteriori dettagli. E in vista della partita dell’Olanda contro la Repubblica Ceca a Budapest, il capitano orange Wijnaldum ha annunciato ieri che scenderà in campo con una fascia arcobaleno e che lascerà il campo in caso di insulti razzisti da parte del pubblico.
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