In gol Brozovic, Vecino e Lukaku. Per i giallorossi a segno Mkhitaryan
(LaPresse) – Prosegue spedita la marcia trionfale dell’Inter tricolore. Neanche la conquista dello scudetto frena il killer instict della formazione di Conte che a San Siro supera, seppur con estrema sofferenza e qualche tensione interna (battibecco Lautaro-Conte), la Roma per 3-1 grazie soprattutto ai primi 20 minuti scintillanti con le reti di Brozovic e Vecino. La squadra di Fonseca conferma e chiude il suo trend stagionale, quello di non riuscire a vincere contro un big. Ma sotto gli occhi di Mourinho ha dimostrato coraggio e volontà, piglio e grinta, provando fino all’ultimo di agguantare il pareggio (dopo la rete di Mkhktaryan nella prima frazione) per finire trafitta da solito incontenibile Lukaku a tempo scaduto. Il successo non fa che allungare la serie monstre dei nerazzurri, artefici di un girone di ritorno da record mentre il ko dei giallorossi non fa troppo male alla classifica, alla luce del ko del Sassuolo, che consente alla formazione capitolina di mantenere il settimo posto, l’ultimo valido per l’accesso alla Conference League.
Turn over di Conte che lascia spazio in rosa a tutti i suoi giocatori in questo finale di campionato. Radu in porta con D’Ambrosio in difesa mentre Sanchez è in coppia con Lukaku. In casa giallorossa Fonseca insiste con la difesa a quattro. Fuzato in porta con Mancini e Kumbulla centrali, a centrocampo Darboe, Pedro, Pellegrini e Mkhitaryan alle spalle di Dzeko. La Roma parte con una difesa altissima per cercare di sporcare la fase di costruzione ma gli esterni bassi faticano molto nel nuovo modulo e l’Inter trova modo di farsi pericolosa. Dopo appena undici minuti la squadra di Conte fa subito centro: Sanchez appoggia a Darmian che va via sulla destra, arriva Brozovic che di piatto batte Fuzato senza problemi. La squadra di Conte insiste, affonda e ci prova ancora con Sanchez che apre per un incontenibile e sempre lucido Lukaku il quale protegge la palla con il petto per Vecino il cui tiro finisce fuori. Ma il raddoppio è nell’aria e arriva al 20′ proprio con il centrocampista uruguaiano che stavolta sfrutta al meglio un altro assist perfetto del bomber belga, abile nel liberarsi con il fisico del giovane Darboe. Vecino non segnava dal derby della stagione 2019-20. La Roma stordita prova a reagire, l’Inter allenta la morsa cercando di trovare dei varchi nella difesa sempre alta dei giallorossi che vengono premiati a 31′ con una azione di contropiede. Passaggio filtrante di Dzeko per Mkhitaryan che si infila tra Darmian e D’Ambrosio e batte Radu con un tocco non forte ma preciso appena dentro l’area. Per l’armeno è la rete numero 11 in questa Serie A, eguagliando il suo record in una singola stagione nei primi cinque campionati europei. Al 35′ Conte è costretto a sostituire Sanchez per Lautaro a causa di un trauma distorsivo alla caviglia.
Nella ripresa le squadre tendono ad allungarsi, l’Inter cala di cattiveria soprattutto con i centrocampisti che hanno corso molto mentre la Roma va a caccia del pareggio. Fonseca inserisce El Shaarawy per Pedro per dare più vivacità alla manovra. Al 56′ Dzeko ha lo spazio al centro dell’area per un rapido tiro rapido, spalle alle porta, che colpisce in pieno il palo. Il bosniaco ci riprova pochi minuto dopo in contropiede trovando però l’ottima uscita di Radu ad abortire il tiro in velocità. Ma è una Roma che accelera e spinge con Karsdorp, il migliore dei giallorossi, che serve un pallone nel’area piccola suo quale si avventa D’Ambrosio prima che possa intervenire Dzeko. Conte prova a correre ai ripari, inserisce Sensi e Hakimi per arginare l’intraprendenza dei giallorossi che creano una serie di occasioni a ripetizione. Cristante fallisce di testa un passaggio invitante di Mkhytaryan, poi è Pellegrini a strozzare un altro assist dell’armeno. Nell’Inter manca il cambio di gioco, i reparti sono sfilacciati, Lautaro non punge e Conte lo sostituisce con Pinamonti. Il ‘Toro’ si infuria, calcia le bottigliette della panchina e il tecnico nerazzurro lo richiama a muso duro. La Roma fino all’ultimo cerca il pareggio, Ranocchia in tuffo anticipa El Shaarawy a pochi passi dalla porta dopo l’ottimo cross di Karsdorp. Ma è l’Inter a chiudere i conti all’89’ con Lukaku che di forza non perdona. E sintetizza di fatto il campionato nerazzurro, tutto testa, carattere e killer instict.
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