Champions League, la Juventus eliminata dal Porto

Champions League, la Juventus eliminata dal Porto
Juventus Fc vs Porto – Uefa Champions League 2020/2021 – Ottavi di finale 2/2

La vittoria per 3-2 ai supplementari non basta per passare ai quarti

Lione, Ajax, Porto. La Champions League è ancora una volta amara per la Juventus. Che saluta la competizione per il terzo anno di fila contro un avversario sulla carta inferiore, nel modo più crudele possibile, ai supplementari, nonostante il successo finale per 3-2. L’eliminazione subita ai supplementari per mano dei lusitani rappresenta un vero e proprio fallimento. Anche perché in campionato l’Inter è scappata via e il margine per recuperare è ridottissimo. Ancor più dopo l’amara uscita di scena dalla coppa, per la seconda volta agli ottavi. Non basta ai bianconeri la doppietta di Chiesa, l’uomo che da solo ha ribaltato la contesa, prolungandola oltre il novantesimo. Ai supplementari la punizione velenosa di Sergio Oliveira, già autore del vantaggio su rigore nel primo tempo, condanna i padroni di casa. Inutile a tempo scaduto la zuccata di Rabiot, che regala il successo più triste. L’addio alla Champions rischia ora di risollevare nuovi dubbi sul progetto di Andrea Pirlo e sulla figura di Ronaldo, impalpabile nella serata in cui ci si aspettava fosse decisivo.

Pirlo ritrova Bonucci dal 1′, affiancato da Demiral, che la spunta sugli acciaccati Chiellini e de Ligt. A centrocampo Ramsey vince il ballottaggio su Mckennie, davanti il fresco e riposato CR7 completa il tandem con Morata. La Vecchia Signora recupera qualche pezzo pregiato, ma l’approccio alla gara è di nuovo – come nella gara d’andata – da dimenticare. E risulta ancora fatale. I lusitani si portano infatti avanti dopo neanche venti minuti su rigore trasformato da Sergio Oliveira per un intervento scriteriato di Demiral su Taremi, ma già in precedenza avevano sorpreso i bianconeri, sfilacciati e incapaci di trovare un argine all’atteggiamento garibaldino degli avversari, non paghi del vantaggio acquisito all’andata. Tra la rasoiata a lato di Uribe e la doppia occasione per Taremi (che di testa centra l’incrocio dei pali) l’unico squillo per i padroni di casa lo regala Morata con un colpo di testa su cross di Cuadrado sventato da Marchesin.

Neanche dopo il gol subito, differentemente da quanto accaduto con la Lazio, la Juve riesce a ritrovarsi. Anzi, si sbilancia creando giusto un’opportunità – sempre con Morata – sventata dalla puntuale chiusura di Marchesin. La squadra di Conceiçao invece macina gioco e mette più volte sotto scacco la retroguardia bianconera, complice la scarsa copertura della linea mediana. Ma la Juve si salva sulle conclusioni da fuori di Corona e Zaidu. Dopo 45′ di sofferenza la gara cambia completamente volto in avvio ripresa. Merito della gemma di Chiesa, che pesca un angolo impossibile su sponda di Ronaldo, ma soprattutto dell’ingenuità di Taremi, che – già ammonito – allontana il pallone a gioco fermo rimediando un secondo giallo evitabile e obbligando i compagni a ricostruire l’intera partita. La Vecchia Signora prende coraggio, il Porto si chiude e inizia a soffrire la pressione dei bianconeri, trascinati da uno scatenato Chiesa, che prima scalfisce il palo dopo aver saltato il portiere, poi dà una scossa a tutta la squadra ribaltando la gara con un preciso inserimento su cross di Cuadrado.

Il gol è energia pura per i padroni di casa, che continuano a pressare – forti anche dell’uomo in più – alla ricerca del gol qualificazione. Il fortino dei portoghesi però tiene, anche perché Ronaldo, controfigura di se stesso, è impreciso di testa. Al resto ci pensa Marchesin, che salva nel finale sul solito Chiesa e poco dopo benedice la traversa a tempo scaduto sul bolide di Cuadrado. La sfida prosegue ai tempi supplementari, in cui la Juve finisce per perdere un po’ di brillantezza ed innervosirsi, cadendo nella trappola dei lusitani, che non a caso costruiscono la migliore opportunità con un colpo di testa di Marega, che manca il colpo del ko non capitalizzando la splendida giocata di Corona. Nel secondo supplementare la gara si decide: Szczesny viene beffato dalla punizione rasoterra di Sergio Oliveira, che basta al Porto per far festa nonostante il gol finale – che non fa altro che aumentare i rimpianti – di Rabiot.

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