Stasera a San Siro il big match della 26^ giornata

La notte dell’esame. Forse, chissà, quello decisivo per lo Scudetto. Superare la Dea per spalancare sempre un po’ di più i cancelli del paradiso e tenere a distanza un Milan deciso a non mollare: questo il tema affidato ad Antonio Conte alla sua Inter in vista della sfida con l’Atalanta. Due formazioni in salute, entrambe ambiziose, entrambe esplosive: il monday night di San Siro sarà anche un suggestivo confronto tra i due migliori attacchi in Serie A, simboleggiato da Lukaku (18 centri) e Muriel (15). “Sarà una partita difficile, non so se sarà la più difficile”, ha chiarito Conte ieri in conferenza stampa. “L’Atalanta è ormai una realtà consolidata, con giocatori forti e hanno battuto già tutte le big. Vincerà chi riuscirà ad attaccare meglio”. Immancabili gli elogi al tecnico avversario: “Gasperini sta facendo un lavoro straordinario, con i giocatori che seguono le sue idee. Sono contento per lui e per l’Atalanta, che ho allenato anche se per poco. E’ la nostra quarta partita da quando sono all’Inter. Loro ci conoscono e noi conosciamo loro”.

Ma il focus di Conte, ovviamente, è sul cammino sempre più convincente della sua squadra: “Dobbiamo essere orgogliosi del fatto che abbiamo lavorato dando sempre più del 100%, è un dovere nei confronti di un club prestigioso e dei suoi tifosi. A volte ci siamo riusciti, altre meno, ma la volontà c’è sempre stata. Siamo sulla strada giusta, anche se non so quanta ce ne sarà ancora da fare”, ha dichiarato. L’Inter ormai è la grande favorita per lo scudetto e questo potrebbe incidere sulla concentrazione. Ma “noi giochiamo sempre per vincere”, ha sottolineato Conte. “Il mio passato ha dimostrato che non mi sono mai nascosto anche quando ero pesantamente sfavorito come nel primo anno con la Juve o con il Chelsea. L’obiettivo è sempre vincere, poi alla fine a vincere è una sola”. E chissà se la vittoria dello scudetto potrebbe essere, in mezzo ai più disparati rumors sul futuro della proprietà, lo stimolo decisivo per il Conte-ter: “C’è un dato di fatto, che ho un contratto per un altro anno. Detto questo, noi tutti con i dirigenti e calciatori dobbiamo essere molto concentrati sul presente”, si è limitato a commentare il salentino. “Non ci dobbiamo fare distrarre da altre cose, possiamo solo influire sul presente. Quello che accadrà all’esterno in futuro non lo so, è una cosa che ci è caduta addosso. Noi dobbiamo pensare ed essere focalizzati solo da qui alla fine della stagione. Per noi è molto importante dare un segnale di continuità e riportare l’Inter ai livelli che merita. Poi vedremo cosa accadrà”.

Contro la Dea Conte dovrebbe optare per un solo cambio rispetto al successo con il Parma: Lautaro Martinez riprenderà il posto al fianco di Lukaku. Ma non è detto che in mezzo non possa avere una chance Vidal, anche se Eriksen al momento è favorito. Dal crash test di San Siro arriveranno anche indicazioni preziose per testare un’Atalanta che da tempo ha preso alloggio nei piani alti. E che da tempo non ha timore nel guardare negli occhi le big, d’Italia e d’Europa. Ma la Dea, sotto la gestione Gasperini, non ha mai vinto in casa dell’Inter: “Ci aspetta una partita che può dire molto sulla nostra condizione e sul nostro momento”, ha spiegato il tecnico. “Incontriamo la prima in classifica. L’Inter ha acquisito meritatamente questo vantaggio ed è la candidata a vincere il campionato”. L’Atalanta cerca la quarta vittoria consecutiva in campionato: “In questo momento stanno bene tutti. C’è un bel clima, una bella fiducia, un bell’ambiente. Noi siamo una squadra che ha margini di miglioramento e che può ancora crescere”. Gasperini ha ripensato alle ultime sfide con i nerazzurri milanesi: “Sono state in genere molto buone, al di là dei risultati in sé. L’anno scorso avevamo fatto un bel pareggio a Milano. Domani sarà un’altra prova”. E per superarla il mister degli orobici si affida al tandem Muriel-Zapata supportato alle spalle da Pessina, con Ilicic porto a subentrare. A centrocampo torna dopo la squalifica De Roon, in difesa rientra Toloi.

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