La squadra di Pirlo vince grazie alle reti di Morata, Frabotta, Kulusevski e Chiesa
Questa volta non c’è bisogno dei titolarissimi e neanche dei tempi supplementari. Memore della lezione contro il Genoa, e forse anche delle vittime illustri di mezza Europa, dal Bayern Monaco al Real Madrid, nobili del grande calcio cadute in coppa contro squadre rispettivamente di seconda (Holstein Kiel) e terza divisione (CD Alcoyano), la Juventus non fa sconti alla matricola Spal, unica squadra di Serie B ad affacciarsi ai quarti di finale di Coppa Italia dopo l’impresa contro il Sassuolo. La Vecchia Signora cala il poker e si guadagna in semifinale il derby d’Italia contro l’Inter, che dalle parti di Torino sperano possa essere l’occasione per vendicare la pesante sconfitta di qualche settimana fa in campionato. Una gara che vale in posto in finale ma che potrebbe anche alterare i rapporti di forza di un campionato tiratissimo.
Nel 4-0 all’Allianz Stadium c’è il mix di giovani e giovanissimi (eccezion fatta per il veterano Buffon) mandato in campo da Andrea Pirlo, in parte per far rifiatare qualche big in vista dei numerosi impegni che attendono i bianconeri nelle prossime settimane, in parte per mettere in vetrina qualche gioiello della bottega della Continassa. Ecco quindi che dal 1′ tocca a Dragusin fare coppia con De Ligt e Demiral, mentre in mezzo al campo – direttamente dall’Under23 – le redini del gioco sono affidate a Fagioli. L’1-0 dopo un quarto d’ora di gioco porta però la firma nobile di Morata, su rigore concesso per uno sgambetto di Vicari su una folata di Rabiot, uno dei veterani un po’ appannati nell’ultimo periodo e in cerca di riscatto (al pari di Ramsey). Il vantaggio immediato spiana ulteriormente la strada ai padroni di casa, che infatti dopo la mezzora raddoppiano con un bolide da fuori area di Frabotta, uno dei talenti lanciati senza paura da Pirlo in prima squadra.
Gli emiliani non demeritano, anzi su una disattenzione di Demiral Floccari spaventa Buffon, con un tiro a lato di un soffio. L’organizzazione della Spal però vacilla nella ripresa, quando la girandola di cambi permette al ‘Maestro’ di schierare altri giovani (prima Di Pardo, poi Da Graca) e calciatori determinati a incidere. Sempre e comunque. Chiesa incarna perfettamente questo spirito e in poco più di 20′ a disposizione spacca la partita: prima scippa un pallone a Tomovic e serve a Kulusevski il più comodo degli appoggi per il 3-0, poi firma il poker a porta sguarnita dopo un tentativo di Da Graca. Con l’Inter, inevitabilmente, ci saranno altri interpreti, ma nel frattempo intanto la Vecchia Signora può sorridere. Con uno sguardo sereno al futuro.
© Copyright LaPresse - Riproduzione Riservata