I granata chiudono l'anno da ultimi in classifica. Gattuso evita la terza sconfitta di fila

Il Napoli si salva all’ultimo respiro, il Toro incassa l’ennesima beffa e resta malinconicamente da solo in fondo alla classifica. Al ‘Maradona’ finisce 1-1, con la squadra di Gattuso che grazie alla prodezza di Insigne al 92′ evita la terza sconfitta consecutiva. Ma ‘Ringhio’ può salvare solo il risultato: gli azzurri confermano le difficoltà del momento, ripetendo l’opaca prestazione vista con la Lazio.

I granata, che non vincono dal 4 novembre, vanno in vantaggio con il napoletano Izzo e sfiorano il colpaccio con una gara finalmente convincente, incentrata su un’attentissima organizzazione in difesa e la carica in avanti del solito Belotti, migliore in campo. Ma ancora una volta si fanno rimontare negli ultimi minuti.

E le vittorie di Genoa e Crotone costringono il Toro a chiudere il 2020 da fanalini di coda. La posizione di Giampaolo resta traballante, ma dalla gara di stasera arrivano segnali confortanti. E le speranze di svolta, ora, passeranno anche dai possibili innesti di mercato.

Gattuso tiene fuori per precauzione Koulibaly, Makismovic confermato al centro della difesa con Manolas. In mediana c’è Demme con Bakayoko, Politano rimpiazza Lozano nel tridente formato da Zielinski e il rientrante Insigne. Petagna, complice l’assenza di Mertens, è ancora il terminale offensivo. In porta va Meret. Giampaolo opta per la difesa a tre, sulle corsie esterne Singo e Rodriguez. In attacco è l’ex azzurro Verdi il partner di capitan Belotti, tra i pali torna Sirigu. Poco ritmo in avvio, il primo squillo è del Torino con Verdi che scappa dopo un errore di Makismovic e conclude: Meret si oppone. In ripartenza è poi Belotti a impensierire la retroguardia partenopea, con un gran destro dal limite che non inquadra lo specchio di poco.

Alla mezz’ora Gattuso è già costretto al cambio: Demme alza bandiera bianca per un problema alla schiena dopo uno scontro di gioco con il Gallo, lo rileva Elmas. Zielinski arretra in mediana. La manovra dei padroni di casa è lenta e prevedibile, il Toro si mostra più propositivo e crea un pericolo con un cross di Verdi: Bongiorno colpisce di testa, Izzo non arriva al tap-in vincente per un soffio. Il Napoli si fa vedere con una conclusione imprecisa di Zielinski, pescato da Di Lorenzo. Ancora il polacco, su imbeccata di Insigne, arriva al limite e scarica il destro bloccato da Sirugu.

Nella ripresa i partenopei sono obbligati ad alzare il baricentro contro un Toro molto compatto in difesa. Insigne ci prova su punizione, senza creare problemi a Sirigu. La squadra di Giampaolo si fa vedere con un destro di Belotti, deviato in angolo, e un minuto dopo la sblocca: Verdi mette palla in mezzo, Petagna spazza, la palla giunge a Izzo che con un sinistro di prima intenzione batte Meret insaccando nell’angolo lontano (56′).

Lo svantaggio pare rendere ancora più confuse le idee ai padroni di casa. La prima mossa di Gattuso è l’inserimento di Lozano al posto di Politano, poi il tecnico si affida all’esperto Llorente e Mario Rui, dentro per Petagna e Hysaj. Dentro anche Fabian Ruiz per Bakayoko. Brivido per il Toro con il solissimo Zielinski che incorna il traversone di Di Lorenzo da posizione ravvicinata: palla consegnata a Sirugu ma il polacco è in fuorigioco. Altro colpo di testa, stavolta di Di Lorenzo, il portiere granata non ha problemi. Il Napoli rischia grosso con un diagonale di Belotti dal limite: Meret risponde. Poi, sul capovolgimento di fronte, i partenopei sfiorano il pareggio con Lozano, servito da Llorente: conclusione troppo centrale, Sirigu blocca in due tempi. Nel finale Giampaolo inietta forze fresche con Vojvoda, Zaza e Meité, in campo al posto di Rodriguez, Belotti e Lukic, ma nel recupero il Napoli si salva con Insigne. Servito da Zielinski, il capitano dalla sua zona di campo prediletta pesca con un destro a giro l’angolo lontano e batte Sirugu. Beffa per il Toro, sospirone di sollievo per Gattuso che avrebbe preferito i tre punti per ‘festeggiare’ quello restituito dal Collegio di Garanzia del Coni.

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