Gioco stellare della squarda di Gasp: Zapata, Gomez, Muriel e Miranchuk stendono i danesi

Lucida, spettacolare e perfettamente oliata, anche sotto una gelida pioggia battente. La Dea non cambia il suo aspetto e la sua fisionomia mantenendo intatti i suoi ingranaggi perfetti. Ora che ha preso confidenza con l'Europa che conta, l'Atalanta ha scacciato via ogni paura consapevole delle proprie forze. E' davvero ormai lontana quella notte di ottobre del 2019 quando la squadra di Gasperini stonò alla prima assoluta sul palcoscenico Champions contro la Dinamo Zagabria. Niente gambe tremanti stavolta ma tanta qualità e freschezza, quanto basta per travolgere per 4-0 i debuttanti danesi del Midtjylland, iniziare l'avventura europea con il piede giusto, portarsi a casa tre punti importanti e soprattutto vendicare il ko rimediato due anni fa in terra danese contro il Copenaghen che estromise dall'Europa League una Dea ancora in fase di evoluzione. La lezione in campionato contro il Napoli è servita per ritornare a veleggiare con umiltà e dopo il primo tempo la sfida era già chiusa con le reti di Zapata al 26', Gomez al 36' e Muriel sul finire della prima frazione, per poi nella ripresa portarla a termine in scioltezza, rallentando lievemente il suo raggio di azione ma concedendo al neoacquisto russo Miranchuk di firmare il poker con un colpo a giro di altissima qualità.

Gasperini schiera dal primo minuto la doppia prima punta con Zapata e Muriel (in panchina Ilicic), alle loro spalle libertà di spaziare per Papu Gomez. In mediana Hateboer sulle fasce, con Freuler preferito a Pasalic, Solo panchina per Palomino con Toloi, Romero e Djimtsiti in difesa. I danesi di Priske schierano il guineano Kaba prima punta supportato da Mabil e Dreyer. Dopo cinque minuti di marca danese, la prima vera occasione è dell'Atalanta al 7' con Goosens che da posizione laterale prova un diagonale potente con palla di poco a lato dopo aver schizzato sull'erba bagnata. E' il primo squillo di tromba della Dea che inizia a danzare sotto una pioggia battente. Il pressing sempre alto dei bergamaschi prova a sfruttare la staticità della difesa dei danesi che faticano a contenere le incursioni di Muriel e Zapata che al 16' colpisce il palo dopo una intuizione di Freuler in verticale. Nonostante il campo inondato la Dea in 20 minuti firma già almeno due occasioni nitide per andare in vantaggio, la terza arriva al 26' ancora con Zapata con un diagonale che trova la deviazione del portiere. L'Atalanta dimostra qualità superiore e cerca di attaccare anche nello stretto, proprio perchè i danesi, seppur scomposti, si chiudono, alzano le barricate e gettano via palloni pur di restare a galla: la porta sembra stregata ma a scardinarla al 25' ci pensa ancora l'attaccante colombiano che sfrutta una torre di Romero e dal limite dell'area piccola fa centro cambiando definitivamente volto al match. La Dea inizia a dettare ancora d più il ritmo, si concede qualche disattenzione di troppo (non sfruttata da Onyeka che al 35' da due passi di testa manda a lato su una dormita della difesa bergamasca) e poi al 36' si gode la perla da fuori area di Papu Gomez che quasi da fermo da fuori area la mette sotto la traversa. Cinque minuti dopo arriva il tris di Muriel al 42' con una conclusione potente per il festival degli attaccanti colombiani. Il primo tempo va in archivio, così, con una Dea lucida, concentrata, trascinata da un gioco che ormai sa interpretare a memoria.

Nella ripresa l'Atalanta non smette di attaccare e fare gioco, fedele a se stessa e alla sua filosofia, i danesi si fanno sotto in un paio di occasioni ma quelle più nitide sono ancora sui piedi dei bergamaschi con Hateboer e ancora con Papu Gomez. La dea smette di fare per il solito pressing e abbassa un po' il suo baricentro consentendo ai danesi di farsi più aggressivi con il tecnico Priske che cerca di cambiare l'inerzia della gara con alcuni cambi tattici. Gasperini fa entrare prima Pasalic e Ilicic (per Muriel e Gomez) che al 74' ha l'occasione di festeggiare il suo rientro con una rete ma non sfrutta l'occasione davanti alla porta. Poi Gasperini concede un po' di riposio a Zapata, sostituito da Miranchuk. Ed è proprio il neoacquisto russo a regalare all'88' l'ultima emozione con un sinistro a giro da fermo praticamente perfetto. Come questa Dea che riparte in Champions con un poker dopo quello subito l'ottobre scorso a Zagabria.

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