I tedeschi si impongono 3-0 con doppietta di Gnabry e sigillo di Lewandowski: domenica l'ultimo atto contro il PSG

La supercorazzata tedesca non si inceppa, addomestica per 3-0 un Lione coraggioso ma colpevolmente impreciso e approda in finale di Champions League (la undicesima della sua storia nella massima competizione) con tutta la sua forza esplosiva sfidando domenica sera il Psg delle stelle Neymar e Mbappè. Contro la formazione di Garcia il Bayern Monaco rischia e manifesta imperfezioni ed incertezze solo nel primo quarto d'ora limitando i danni grazie alla sbavature decisive sotto porta di Depay e di Embelè e passata la tempesta iniziale, trova con Gnabry nel primo tempo l'uomo del destino (doppietta) per manifestare la propria autorità tecnica e tattica, dimezzare la furia degli uomini di Garcia. A chiudere i conti ci pensa nel finale il solito Lewandoskwy che ancora una volta non rinuncia a mettere la firma e il sigillo sulla 'sua' Champions arrivando a 15 reti in questa edizione confermandosi bomber di autentico valore. Se sono spesso i dettagli a fare la differenza in questa competizione allora il Lione ha tenuto fede a questo principio sprecando le poche ma nitide occasioni costruite e vanificando le ambizioni una volta che il Bayern ha preso le distanze e colpito con estrema freddezza.

Garcia l'aveva preparata bane la sfida non facendo rivoluzioni ma confermando di fatto gli uomini che avevano superato il Manchester City lasciando in panchina Dembelè. E nessuna sorpresa anche in casa Bayern con Kimmich e Davies terzini e Goretka e Thiago Alcantara centrali di centrocampo con Miller alle spalle di Lewandowski. La formazione tedesca prova subito ad alzare il ritmo e imporre gioco e fisicità ma il primo rischio lo corrono proprio i bavaresi: Caqueret recupera su Thiago e verticalizza per Depay che arriva davanti a Neuer che gli chiude lo specchio a sufficienza per obbligare l'attaccante a calciare leggermente sbilanciato con la palla che finisce di un soffio sull'esterno della rete. Un'occasione splendida che contro la supercorazzata non è lecito mancare. Il Bayern, con pressing altissimo, per i primi dieci minuti sembra quasi avvertire il pericolo, accenna a reagire con Goretska ma sono i francesi a mostrarsi più incisivi ancora con Depay e poi con Ekambi che colpisce il palo dopo una prima conclusione respinta da Davies. E proprio nel momento più sofferto per i tedeschi, la squadra di Glick va in vantaggio con Gnabry che si accentra in area e lascia partire un sinistro potente dal limite che si infila sotto la traversa. La rete cambia di colpo gli equilibri mentali e gli atteggiamenti delle due squadre, il Lione deve faticare per riprendere coraggio e fiducia mentre il Bayern alza il baricentro iniziando ad accumulare un manciata di occasioni più o meno velenose, con Muller, Davies e Lewandowski. Il bomber della nazionale polacca sotto porta non è sufficientemente lesto nello spingere in porta un cross basso teso e perfetto di Perisic ma ancora una volta ci pensa Gnabry a fare centro per una doppietta che rende ancora più complessa la scalata del Lione.

Nella ripresa il Bayern senza alzare troppo il ritmo, cerca il gol del ko (mancato da Perisic al 50' poi sostituito da Coman) mentre il Lione non si demoralizza e si porta avanti con coraggio. Ekambi calcia a botta sicura ma Neuer con il corpo respinge, poi di prova ancora Depay. Garcia le prova tutte, inserisce Dembelè per Depay e poi Tete per Dubois, avanza la linea degli attaccanti prova a pungere ma il Bayern controlla, va in rete con Coutinho (appena entrato per Gnabry) ma la rete è viziata da un sottile fuorigioco. Con ordine e senza ansie la formazione tedesca trascina la sfida verso la conclusione provando a non rischiare ma anzi a fare il tris. A firmarlo alla fine è proprio Lewandowski che su punizione stacca più in alto di tutti e di testa manda il pallone dove Lopes non può arrivare. Il Bayern tritatutto si conquista la sua undicesima finale e guarda a domenica con la fiducia di arrivare fino in fondo e conquistare un nuovo Triplete dopo quello firmato nel 2013.

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