Vittoria 2-1 per il Grifone che allunga a + 4: salentini sull'orlo del baratro 

Una carambola beffarda e fortunosa a nove minuti dalla fine regala al Genoa un autogol che vale una vittoria pesante per 2-1 sul Lecce a Marassi, quanto basta ai Grifoni per allungare a quattro punti il vantaggio sui salentini, che restano terz'ultimi a quattro giornate dal termine e vedono ora avvicinarsi il baratro della B. La sfida è stata giocata sui nervi e condizionata dalla posta in palio e dalla tensione. I rossoblù andati in vantaggio con Sanabria al 7'che sfrutta un rimpallo favorevole a centro area riescono con fatica a contenere gli assalti e si fanno raggiungere da Mancosu al 60' dopo che sul finire del primo tempo lo stesso attaccante aveva sbagliato un rigore per una scivolata giudicata pericolosa di Perin su Lapadula. Il Lecce è sembrato a quel punto trovare le forze per ribaltare il match, con i Grifoni in difficoltà, ma all'81' arriva per i salentini la beffa: Jagiello calcia dal limite dell'area, il pallone colpisce il palo, rimbalza sulla schiena del portiere Gabriel e finisce in rete per il più doloroso degli autogol Il Genoa, baciato dalla buona sorte, può adesso controllare le ultime giornate del torneo, mentre il Lecce vede affievolirsi sempre di più le sue chance salvezza.

Nicola propone diverse novità di formazione con Masiello terzino destro mentre Romero torna al fianco di Zapata. In difesa unica punta è Sanabria con Pinamonti che parte dalla panchina. Liverani invece, rispetto alla disfatta contro la Fiorentina, inserisce Donati al posto di Rispoli con Mancosu che scivola nella mezz'ala di centrocampo lasciando Saponara con Faria alle spalle di Babacar.

Il Genoa, sblocca subito il match al 7' con Sanabria grazie a Pandev che dal limite riesce a servire il compagno che sfrutta un rimbalzo fortunato e fa centro. Il Lecce subisce il colpo ma prova subito a reagire cercando di impossessarsi del centrocampo: il genoa non cerca più l'intensità ma ha delle improvvise accelerazioni che metton in difficoltà i giocatori del Lecce. Saponara invoca un penalty al 23' ma l'arbitro Doveri fa subito cenno di proseguire. Il Grifone prova ancora con Pandev con un tocco sotto verso il centro dell'area a servire i compagni ma Gabriele è attento. Nella partita da dentro o fuori contano anche i particolari e per il Lecce la situazione si fa ancora più in salita per l'infortunio muscolare di Babacar dopo mezz'ora: Liverani fa entrare così Lapadula, non in perfette condizioni ma pronto a gettarsi nella mischia. I giallorossi devono forzare i tempi, alzare il ritmo e andare all'assalto per rimettere in piedi una sfida che sembra essere nata storta. Al 38' Farias non approftta di un ottimo cross, mancando il pallone al limite dell'area da ottima posizione, segno anche della tensione che si respira in campo per il peso e il valore di questa sfida. Lapadula sul filo del fuorigioco ci prova di testa su cross di Mancosu. Il genoa fa correre gli avversati e i minuti, muovendo palla cercando di evitare il maggior numero di pericolosi. Ma il Lecce non demorde, corre e la paryita si infiamma per una uscita scomposta di Perin su Lapadula, giudicata irregolare dall'arbitro dopo aver consultato il Var. Mancosu dal dischetto sbaglia calciando altissimo, commettendo il secondo errore dagli 11 metri dopo quello contro la Lazio lo scorso 7 luglio.

Nella ripresa il Lecce, seppur tramortito, torna a farsi sotto a testa bassa ancora con Lapadula che al 51' sfiora il pareggio non trovando la deviazione sotto porta di un soffio di una deviazione di Barak. Sale la pressione dei salentini con il Genoa che cerca di contenere le fiammate, rallentare il gioco non cambiando dunque la sua strategia di gioco una volta raggiunto il vantaggio. Una scelta rischiosa e al 60' Mancosu si fa perdonare segnando un gol beffardo quanto fortunato: lascia partire un cross debole, nessuno interviene al centro dell'area e il pallone finisce in rete senza che Perin abbia il tempo di intuire la traiettoria. Adesso il Grifone deve cambiare atteggiamento proprio perchè il Lecce capisce che è il momento di affondare ancora, provando a giocare molto più sull'esterno. Il ceco Barak è il più vivace in attacco mentre in casa rossoblù Pandev prova a spingere ora che si sono invertiti i ruoli con il Genoa costretto a fare la gara. Nei minuti finali emerge evidente la paura di sbagliare e non sempre le azioni sono pulite e nitide. La sfida è tutta giocata sui nervi e ancora una volta è un dettaglio beffardo a segnare il destino del match: Iagiello calcia dal limite, colpisce il palo, il pallone sbatte sulla schiena del portiere finisce in rete. Il lecce si ributta sotto ma le forze, fisiche e nervose, sono esaurite. Per Liverani è una serata buia, tutta da dimenticare.

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