Rischio di spaccature, scontri, sorprese e clamorosi dietrofront

 A tre mesi dal blocco dei campionati la 'partita' più calda per il mondo del pallone si giocherà oggi alle 12 e sarà davvero un mezzogiorno di fuoco. Si riunirà il consiglio federale della Figc, che dovrà decidere sul blocco delle retrocessioni, qualora arrivasse uno stop senza verdetti sul campo, proposto dalla Lega di serie A e si prevede alta tensione con il rischio di spaccature, scontri, sorprese e clamorosi dietrofront. I club di serie B, soprattutto quelli che lottano per la promozione, da due giorni hanno mandato lanciati chiari contrari in merito ad eventualmente 'congelamenti' con il presidente del Benevento, Oreste Vigorito, che ha minacciato azioni legali qualora si 'cristalizzasse' la classifica cadetta in caso di stop. Evitare una serie A a 22 squadre nella prossima stagione è l'obiettivo del presidente della Federcalcio Gabriele Gravina, e dunque un eventuale stop alle retrocessioni implicherebbe lo stop alle promozioni.

 La A dunque spacca il pallone chiamato a votare per far passare o meno la delibera assembleare della stessa Lega che sulla carta può contare su tre voti, quelli del presidente Dal Pino, dell'ad dell'Inter Beppe Marotta e di Claudio Lotito, numero uno della Lazio, chiamato da consigliere federale a difendere gli interessi della Lega ma che deve fronteggiare anche i dubbi di chi sostiene possa fare un passo indietro essendo anche il presidente della Salernitana, ancora in corsa in B per i playoff.

 I voti la Lega dovrebbe assicurarseli dalla Lega Pro, contraria alla scelta della Figc di riprendere il campionato, e dai Dilettanti. In tutti serviranno 11 voti dei 21 in gioco e la partita appare piena di insidie e incognite. Il presidente del Genoa, Enrico Preziosi, non si è mostrato molto fiducioso per domani. "Prevedo che la nostra richiesta di un blocco delle retrocessioni in caso di nuova interruzione del campionato non venga presa in considerazione. La nostra e' una proposta, un'indicazione: la Figc ha l'autonomia sufficiente per decidere e noi dobbiamo rispettarlo". Preziosi ha fatto sapere che è stata chiesta in via subordinata una limitazione delle retrocessioni ma ci si dovrà attenere alle decisioni della Federcalcio.

 In sostanza il vero nodo da sciogliere, per evitare che si metta in movimento il piano B, qualunque fosse, è quello di ridurre la quarantena di 14 giorni di tutta la squadra in caso di positività. "Il nocciolo della questione sta qui. Una regola che riguarda solo il calcio e nessuna altra azienda: questo complica il cammino successivo della Serie A e crea timori. Serve un aiuto da parte del Governo, la norma va modificata e allora riusciremo certamente a concludere il campionato se avremmo risolto questo problema". Di fatto la Federcalcio è d'accordo con la Lega sulla non assegnazione dello scudetto in caso di interruzione della stagione, qualora il vantaggio della prima non fosse suffragato dall'aritmetica. Lo scoglio è proprio quello delle retrocessioni. E La Figc vorrebbe evitare una nuova estate fatta di ricorsi.

© Copyright LaPresse - Riproduzione Riservata