Il vertice Federale previsto per venerdì posticipato 'per stabilire linee guida e permettere maggiori approfondimenti su ripresa delle attività sportive'

 Nel giorno in cui il ministro dello Sport Vincenzo Spadafora 'apre' a una possibile ripartenza, l'orizzonte del mondo del calcio, alle prese con un complicato progetto di ripresa dei campionati, si allontana ancora un po'. Il Consiglio federale in programma venerdì, considerato uno spartiacque nel tentativo di dare una risposta alle tante domande che circondano il pallone (dalle date, al format dei tornei passando per le modalità con cui tutelare giocatori e staff), è stato infatti rinviato. La riunione è "stata posticipata per consentire maggiori approfondimenti su tematiche inerenti la ripresa dell'attività sportiva e per stabilire le linee guida per l'iscrizione ai prossimi campionati", fa sapere la Figc in una nota. L'ormai celebre protocollo che deve mettere d'accordo la commissione medica federale, la Federmedici presieduta da Maurizio Casasco e il comitato tecnico scientifico, in relazione alle norme sanitarie da adottare per contrastare il Covid-19 e dare il via libera per gli allenamenti di squadra e la ripartenza, non è ufficialmente ancora pronto. E non lo sarà nel giro di due giorni, anche perché l'atteso confronto invocato la scorsa settimana da Spadafora, dato che il documento iniziale era stato giudicato "insufficiente" dal Cts, non c'è ancora stato. E dovrebbe essere calendarizzato non prima di giovedì o venerdì. Motivo in più per far slittare il Consiglio federale.

 Su questo punto si è fatto sentire ancora una volta il numero uno dell'Assocalciatori Damiano Tommasi. "Essere favorevoli o contrari alla ripresa è una discussione che lascia il tempo che trova: oggi ci mancano alcuni elementi. Non abbiamo alcune risposte e questo genera incertezza, mancano le date – ha evidenziato – Chi si prende il rischio di far ripartire il calcio se il rischio non è zero? L'atleta? Il club? Il governo? Bisogna partire al momento giusto e con il protocollo ideale". Altro tema caldo quello sul versante Lega Pro, con il presidente Francesco Ghirelli nella morsa di un campionato destinato a non ripartire e i rumors di una riforma che prevede una cadetteria a 40 squadre e una terza serie non professionistica. A tal proposito la Federcalcio "precisa che nel tavolo di confronto istituito dal presidente Gabriele Gravina con tutte le componenti federali lo scorso gennaio, sono stati discussi diversi scenari, ma i lavori si sono interrotti a causa dell'emergenza da Covid-19 – fanno sapere da Via Allegri – Non appena possibile, è volontà della Federazione riprendere a discutere alcune proposte di riforma nel rispetto delle norme statutarie". Il mondo del calcio si prende ancora un po' di tempo, consapevole di avere sulla propria testa una doppia spada di Damocle: la necessità di concludere i tornei entro il 2 agosto (per lasciare spazio alle coppe) e di dover fornire alla Uefa, entro il 25 maggio, le modalità della ripartenza. O in alternativa dello stop. Un suggerimento in tal senso potrebbe arrivare dalla Germania. Mercoledì la cancelliera Angela Merkel si esprimerà in

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