Il presidente della Figc: "Non appena ci saranno le condizioni porteremo a termine la stagione. Non c'è una scadenza precisa, cosa conta è finire"

Il presidente della Federcalcio, Gabriele Gravina, insiste, Incurante delle polemiche e della differente visione capo dello sport italiano, Giovanni Malagò, va avanti. “Non appena ci saranno le condizioni finiremo i campionati”, ha spiegato in una chiacchierata in tv, a Sky. Non importa quando, se a luglio o ad agosto, addirittura a settembre o a ottobre come a ipotizzato qualche settimana fa, l’importante è che lo scudetto venga assegnato le retrocessioni stabilite ,eccetera eccetera. “Non esiste una scadenza precisa, ci sfideremo a cosa dirà la Fifa e quali saranno le valutazioni del nostro comitato scientifico”, ha sottolineato Gravina.

Qualunque sia la data della ripresa (l’ultima settimana di maggio è la più gettonata), ci sarà un percorso da garantire. “Abbiamo una procedura è presto la annunceremo. Abbiamo anche in calendario una riunione. Faremo dei controlli per garantire la negatività e poi seguiranno gli allenamenti”, ha detto il presidente federale. Allenamenti che, però, non potranno iniziare prima del 4 maggio.

Intanto Bundesliga e Premier si stanno attrezzando per ripartire, anche se il numero di gare ancora da disputare è lievemente inferiore a quello della serie A. Resta il fatto di dover conciliare le diverse anime dei presidente coinvolti. Massimo Cellino, ad esempio, in una intervista di due giorni fa ha dichiarato che per lui il campionato è chiuso: “Anche se dovesse ripartire non schiererò il Brescia. Per me il torneo è finito”. Più o meno sulle stesse posizioni di Cellino c’è Urbano Cairo che di recente ha esplicitato tutte le sue perplessità sulla ripresa delle partite, ancorché a porte chiuse. Insomma, Gravina non avrà un compito facile.

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