L'ex attaccante di Samp e Juve: "Ho concluso 17 mesi di chemioterapia, ad aprile non ci sono più segni di malattia. Lo dico sottovoce: sono felice"

“A dicembre ho concluso 17 mesi di chemioterapia, un percorso durissimo dal punto di vista fisico e mentale anche per uno tosto come me. Adesso, ad aprile, gli esami non hanno evidenziato segni di malattia. Lo dico sottovoce ma sono felice”. Gianluca Vialli ha voluto raccontare la fine del suo calvario, il punto di svolta nella lotta contro il tumore al pancreas che lo aveva aggredito. “Veder ricrescere i peli del corpo e le sopracciglia vuol dire tantissimo”, ha continuato l’ex centravanti di Sampdoria, Juventus e Chelsea. “La malattia è stata un viaggio, un percorso di introspezione, un’opportunità: ne avrei fatto a meno, però è successo e allora cerco di metterla a frutto”, ha aggiunto. Prima di allungare un pensiero sl coronavirus: “Provo un senso di colpa a non essere lì, nella mia Lombardia, anche se le mie condizioni non lo avrebbero permesso. Vorrei che la frase ‘quello che conta è la salute’ diventasse davvero centrale”.

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