Supermario scaglia via il pallone e minaccia di lasciare il terreno di gioco per le offese della curva dell'Hellas. Il tecnico dei veneti Juric: "Erano solo fischi". Il presidente del club Setti difende i tifosi veronesi. Il Brescia esonera Corini

Dopo essersi sfogato in campo, Mario Balotelli sceglie la via del silenzio. Ma ormai è troppo tardi per tornare indietro: la vittoria del Verona sul Brescia è destinata a lasciare il segno più per le polemiche che hanno accompagnato la decisione dell'arbitro di sospendere il match dopo la reazione di Supermario, che ha denunciato insulti razzisti provenienti da un settore del Bentegodi, che per il verdetto del campo. E' successo tutto al 10' della ripresa: l'attaccante delle rondinelle tra lo stupore generale ha scagliato via il pallone e minacciato di lasciare il terreno di gioco, ricevendo solidarietà da compagni e avversari, ma al termine del match ha preferito non versare benzina sul fuoco, limitandosi a postare sui propri canali social un video in cui alcuni ragazzi africani lo supportano e lo incitano. Al suo posto in compenso è intervenuto Mino Raiola, suo agente fin dai tempi dell'Inter. "Siamo con Mario – ha scritto in un tweet – Siamo contro tutte le forme di razzismo. Razzisti ignoranti". Anche Eugenio Corini ha preso le parti dell'ex giocatore del Manchester City, autore nel finale del gol che ha riacceso le speranze dei lombardi ma che non è bastato per evitare il terzo stop di fila. "Dalla panchina è sempre complicato capire, c'era parecchia confusione. Se però l'arbitro ha deciso di sospendere la partita per qualche minuto avrà capito che qualcosa non andava. Poi tutto è tornato alla normalità e di conseguenza va bene così", ha confessato l'ormai ex tecnico del Brescia, esonerato al termine del match dopo la sconfitta contro l'Hellas Verona.

Il Verona tuttavia non ci sta. E, sia nelle parole del tecnico Ivan Juric che in quelle del presidente Maurizio Setti, ha preso le difese della propria tifoseria. "Oggi non c'è stato niente, non diciamo caz… Solo grandi fischi. Non facciamo un caso quando non c'è. Nessun urlo razzista. Sfottò, grida e fischi ma niente altro – ha evidenziato l'allenatore croato – Il perché della reazione di Balotelli? Chiedetelo a lui. Se ci sono cori razzisti sono il primo a dirlo, mi fanno schifo ed è inaccettabile nel 2019. Ma oggi non l'ho sentito neanche uno". Meno 'colorito' ma simile nei contenuti il giudizio di Setti. "Non abbiamo sentito nulla. I tifosi veronesi sono ironici ma non razzisti. Noi come società siamo i primi che condanniamo chi li fa e li 'impicchiamo' davanti a tutti però se tutte le volte vogliamo estremizzare…. – ha sottolineato – Abbiamo tanti giocatori di colore. Oggi non si è sentito niente in campo. Si sta ingigantendo qualcosa che non c'è. Quando si parla di un campione come Balotelli si dà più peso a certe situazioni. Un gesto come il suo viene raccolto di più rispetto ad un altro calciatore". Ora le parole lasciano spazio ai referti: quelli degli ispettori federali, a cui spetterà il compito di valutare se – e in quali modalità – ci siano stati effettivamente cori razzisti. Per quella che comunque rimane una brutta pagina del nostro calcio.

 

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