Uefa e Eca stanno progettando i nuovi meccanismi con tre livelli continentali che entreranno in gioco nel 2024. Il problema degli accessi e della perdita di valore dei singoli tornei. Dure critiche da Boniek e da De Siervo (Lega serie A)
Arriva la Super Champions League ed è subito scontro. Perché il progetto di Uefa e European Club Association (la "Lega" delle società a livello europeo convocata a Malta per discuterne il 6 e 7 giugno) prevede una sostanziale perdita di valore e importanza per i campionati nazionali a favore di una ristretta elite di società a livello continentale. Addirittura, la nuova Lega (che dovrebbe partite nel 2024) si giocherà inizialmente nei giorni infrasettimanali per poi traslocare (dal 2027) nei week end spostando all'interno della settimana i tornei nazionali.
Ma vediamo quello che si sa del progetto. La Super Champions League sarà a 32 squadre (massimo 5 per nazione) divise in 4 gironi da otto che garantiranno a ogni squadra 14 partite (un vero e proprio campionato), poi ci saranno altri due livelli di Europa League: una a 32 e un altro a 64 squadre. Ma il problema sono gli accessi e le "promozioni" da un livello all'altro. Alla fine, i più penalizzati saranno i campionati nazionali. Perché non è neppure chiaro se le compagini di primo livello (come Juventus, Inter, Milan, Napoli, Roma ecc.) continueranno a partecipare anche al campionato nazionale.O meglio, all'inizio certamente sì. Col tempo, la questione è meno chiara.
Zibi Boniek – E partono le critiche. "La riforma della Champions? Spero che la gente che conta non lo permetta. Io ho già partecipato a due riunioni, venerdì ce ne sarà una terza a Budapest per parlare di questo progetto che potrebbe essere esecutivo dal 2024". Così Zibì Bonierk, presidente della Federazione polacca, intervenuto ai microfoni di Radio Anch'Io Sport su Radio1. "Lo scopo de grandi club è quello di guadagnare sempre più soldi per pagare i grandi giocatori. Se non c'è alcun freno si cercano sempre novità, ma qui non si parla solo di Champions, ma anche di una Europa League a 32 squadre ed una Europa League 2 a 64 per i paesi meno importanti", aggiunge. "Io sono pronto a discutere, ma l'unico punto è che l'accesso alla Champions deve avvenire attraverso i campionati che sono troppo importanti. Se l'Italia ha 4 squadre, devono giocare in Champions le prime 4 del campionato", ribadisce Boniek.
Luigi De Siervo – "Se UEFA ed ECA non accoglieranno le nostre istanze, probabilmante si creerà un fronte unico fra i campionati nazionali con conseguenze pesanti fino anche allo sciopero". Così l'ad della Lega Serie A, Luigi De Siervo, intervenuto ai microfoni di Radio Anch'io Sport su Radio1, "Io spero che la riforma possa essere emendata, perchè altrimenti si arriverebbe ad uno scontro che può solo fare male al calcio", aggiunge.
"Nessuno è contrario ai cambiamenti, ma la riforma pensata non consente di vedere un futuro sereno per il destino dei grandi campionati, che vedrebbero ridotti non solo i ricavi, ma quasi dimezzati", spiega ancora De Siervo. Secondo l'ad della Lega Serie A, in questo modo, i campionati nazionali sarebbero "destinati alla irrilevanza, privandoli dell'accesso alle competizioni europee. Gran parte delle partite non avrebbero valore sportivo, diventando poco più rilevanti di una coppa nazionale". De Siervo precisa poi che "almeno fino al 2027 i weekend non saranno toccati, ma è evidente che rappresenta una grande paura" aggiungendo che "questa è una battaglia per i soldi, per i diritti tv. La UEFA vuole andare a prendersi i ricavi delle principali leghe europee per avere un fatturato più alto".
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