"Manca un giocatore forte. Tutti hanno dovuto fare qualcosa di più". Il tecnico è ancora dispiaciuto per il "risultato di Firenze"
Una frase che sa tanto di rottura insanabile. È quella pronunciata da Luciano Spalletti nei confronti di Mauro Icardi in occasione della conferenza stampa in vista dei Cagliari-Inter che ha portato il calciatore a rispondere su Instagram. "Io da qui in avanti parlo di chi c'è e non di chi non c'è. Non ne parlerò più. È un momento che viene a mancare un calciatore forte, ognuno di noi ha dovuto dare qualcosa in più per esibire una somma uguale quando c'era lui", le parole del tecnico di Certaldo che successivamente ai microfoni di Sky Sport ha rincarato la dose spiegando che "sono gli altri che vengono in campo ad allenarsi e hanno a cuore le sorti dell'Inter". Benzina sul fuoco di una situazione che sembra tutt'altro andare verso una riappacificazione, tanto più che Wanda Nara dalla sua vacanza di Dubai ha ritwittato una serie di commenti sui social contro le parole dell'allenatore.
Insomma, con la squadra in piena lotta per la Champions League e ancora in corsa in Europa League, l'assenza di Icardi rischia di protrarsi ancora a lungo. Il centravanti argentino continua ad allenarsi a parte e anche a Cagliari non ci sarà. Una partita, quella della Sardegna Arena, che arriva a meno di una settimana dalla gara contro la Fiorentina che ha lasciato strascichi polemici sull'utilizzo del VAR. "C'è dispiacere per il risultato di Firenze, perchè avevamo fatto noi la partita. Ma i giocatori sanno che bisogna guardare avanti, farsi ritrovare pronti e non restare sulle situazioni precedenti", ha detto Spalletti. Il tecnico nerazzurro nel ribadire il suo favore alla tecnologia, ha però specificato che "il VAR è perfetto come meccanismo, ma come detto le macchine vanno guidate".
D'accordo con l'affondo di Beppe Marotta, Spalletti è tornato a polemizzare a distanza con Stefano Pioli sul rigore di D'Ambrosio. "In effetti ha ragione lui: con il polpastrello non è rigore, con il capezzolo invece si", la battuta velenosa. Fra il caso Icardi e la polemica sulla VAR in casa Inter c'è il rischio di distrarsi da quello che è l'obiettivo principale della stagione: qualificarsi per la prossima Champions League. Un traguardo fondamentale per le casse del club, come evidenziato dall'ultima semestrale in cui c'è stato un boom nei ricavi (+64,4 milioni di euro) grazie proprio alla Champions. "Sapevo che sarebbe stata una lotta fino in fondo, anzi vedevo coinvolte anche altre squadre. Ora siamo in 3 ad essere più vicine, ma non escluderei già Lazio, Atalanta e anche il Torino", ha avvertito Spalletti. "Roma, Milan e Inter devono ambire alla Champions, la qualificazione sarà dura come lo è stata la precedente.
Perchè anche gli altri pensano al futuro. E queste squadre hanno tutto per essere in lotta fino alla fine", ha aggiunto. A Cagliari l'attacco dell'Inter sarà ancora tutto sulle spalle di Ivan Perisic e Lautaro Martinez. "Ivan anche l'anno scorso aveva avuto un periodo di appannamento, ma anche quando non è al 100% è importante", ha detto Spalletti a proposito del croato. Parole importanti anche per Lautaro. "Sta gestendo molto bene la responsabilità che sente. Sta crescendo in maniera imponente, sia come partite giocare che come comportamento in allenamento. I compagni si fidano di lui", ha detto Spalletti e non può non leggersi anche in queste frasi un riferimento a Icardi. L'undici che scenderà in campo alla Sardegna Arena, pertanto, dovrebbe essere per 10/11 lo stesso di Firenze con Asamoah al posto di Dalbert come unica novità.
La risposta di Icardi – "In una famiglia possono succedere molte cose, belle o brutte. E per amore si può sopportare molto, di tutto, ma non deve mai venire a mancare il rispetto. Questi sono i miei valori, questi sono i valori per cui ho sempre lottato". L'attaccante dell'Inter Mauro Icardi, in rotta con l'ambiente nerazzurro, rompe il silenzio e lo fa pubblicando sul proprio profilo Instagram una lunga lettera aperta.
"È nei momenti più difficili che si dimostra il vero Amore. È in quei momenti che ho deciso di rimanere all'Inter, con l'Inter", è l'incipit del bomber argentino. "Quando ho sentito che con i miei gol potevo aiutare l'Inter a essere più forte, di tante cose. Più forte dei problemi di fair-play finanziario. Più forte delle nostre difficoltà, quando erano in tanti a giudicare che come squadra non valevamo un granché all'Inter. Con l'Inter – ha ricordato l'ex giocatore della Sampdoria – E nonostante tutto, ho sempre deciso di rimanere. E per amore di questi colori". Icardi ha svelato di aver "rifiutato offerte che difficilmente un giocatore professionista avrebbe rifiutato, tanto più in condizioni simili. Ho giocato con dolori fisici che mi portavano alle lacrime dopo la partita e nei giorni seguenti. Ma ho sempre solo insistito per scendere in campo, anche contro i consigli medici. Perché scendendo in campo son riuscito a dimenticare ogni dolore, con l'unico obiettivo di dare tutto quello che potessi per aiutare questi colori – si legge ancora – All'Inter. Con l'Inter. Per l'AMORE dei colori nerazzurri. Perché c'è solo l'Inter. Ho mostrato ai miei figli che bisogna mantenere la speranza. Gli ho insegnato che vincere è difficile, ma che farlo con l'Inter ha un significato unico, che solo un vero interista può capire e sentire. Gli occhi dei miei figli non mentono. Questo amore per l'Inter lo hanno imparato a casa mia. Ho realizzato il mio sogno, ho realizzato il sogno di tutti noi interisti tornando in Champions League, con la squadra di cui ero capitano. Perché ho sempre sentito e trasmesso amore per questi colori"
Icardi ha ricordato di aver "sempre disapprovato quelli che alla prima occasione provavano ad andarsene dal club. Ho rispettato i tifosi, i miei compagni, la società e tutti gli allenatori che sono passati durante la mia permanenza. Ho collaborato con il club, in campo e fuori, nell'inserimento di ogni nuovo giocatore, mostrandogli che solo con la passione avremmo potuto raggiungere i nostri obiettivi. Io so cos'è l'amore per l'Inter, e i tifosi dell'Inter lo sanno perché hanno visto quanto ho sofferto, pianto, lottato e infine gioito per questi colori. All'Inter. Con l'Inter. Ma come detto, tutti i sacrifici sono stati fatti per amore di questi colori, e rispettando tutti". Poi, in chiusura, l'affondo. "Non so se in questo momento ci sia amore e rispetto verso l'Inter e verso di me da parte di alcuni che prendono le decisioni – ha concluso l'ex capitano nerazzurro – Non so se ci sia da parte di alcuni di agire e risolvere le cose solo ed esclusivamente per amore dell'Inter".
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