Il tecnico rossonero cerca di compattare la squadra: "Voglio vedere la stessa prestazione fatta ad Atene, senza però gli errori dei singoli. Dobbiamo restare svegli"

Troppo superficiale per essere vero il Milan (bistrattato anche dall'arbitro) di Atene. Contro l'Olympiacos si è rivista la stessa squadra dello scorso mese di aprile, otto mesi fa, sconfitta interna con il Benevento. Anche dopo quel clamoroso passaggio a vuoto a San Siro, il Milan venne chiamato a riscattarsi a Bologna. "Sono molto deluso e arrabbiato", disse Rino Gattuso ad aprile alla vigilia di un Bologna-Milan poi terminato 2-1 a favore dei rossoneri. "Rompete pure le scatole a me, basta che lasciate stare i miei giocatori per i quali sono pronto ad andare nel fuoco", ha invece detto l'allenatore rossonero oggi alla vigilia della nuova edizione, post Atene questa volta, di Bologna-Milan.

Fra aprile e dicembre, alla vigilia di questo nuovo Bologna-Milan che vuol dire riscossa, c'è di mezzo la storia rossonera. Visto che al Dall'Ara si affrontano,  giocandosi molto entrambi, due califfi del Milan europeo di Atene nel 2007. "Amicizia e rispetto" non verranno mai meno, manda a dire con serietà e affetto Ringhio. Quel che è certo è che Gattuso è salito alle 17.30 di lunedì sul Frecciarossa diretto a Bologna, con due convocati in più rispetto alle ultime gare: Musacchio e Romagnoli non c'erano contro il Torino, Suso e Romagnoli non c'erano ad Atene. Per Bologna-Milan saranno invece del gruppo tutti e tre, convocati dopo 40 giorni i due difensori centrali e dopo il riposo precauzionale greco il leader offensivo milanista. La squadra rossonera si è diretta verso il primo dei due confronti con le squadre appenniniche (sabato ci sarà Milan-Fiorentina) con Kessie diffidato e con un ritiro che verrà trascorso a Zola Predosa, nei confronti di Bologna.

La vigilia dell'impegno di campionato del martedì ha visto al tavolo della conferenza stampa di Milanello un Gattuso impegnato a far notare alla squadra i suoi errori, ma senza giudicarla, impegnato com'era piuttosto a ricompattarla: "Voglio vedere la stessa prestazione fatta ad Atene, senza però gli errori dei singoli. Abbiamo regalato una partita, dormendo completamente in certi episodi. È vero, c'è stato qualche errore arbitrale ma nel calcio succede e non dobbiamo attaccarci. Serve che stiamo svegli, nel calcio bisogna essere sempre belli sul pezzo, perché quando non abbiamo veemenza e rabbia poi non raccogliamo risultati. Questo è un problema che abbiamo da tempo". In questo senso non poteva mancare il riferimento ad un Higuain che non segna da 50 giorni: "Ho parlato con Gonzalo, il primo deluso dalla situazione è lui. Ma in questo momento deve darci esperienza e carattere, poi i suoi gol. Poi le chiacchiere intorno a lui ci saranno sempre, non possiamo controllare tutto, gli ho detto che da parte di tutti c'è apprezzamento ma deve fare qualcosa in più. Bisogna concentrarsi sul fare le cose al cento per cento e con gli occhi avvelenati".

Non è proiettato sul mercato, Rino Gattuso. E' concentrato solo ed esclusivamente su Bologna-Milan. Lo conferma il modo in cui "conferma" tutti i suoi giocatori, rivolgendosi direttamente ai giornalisti: "Siete voi che li state impacchettando, che li state mandando via. È periodo natalizio, state facendo i pacchetti e li state mettendo sopra gli alberi. Tutti quello che scrivete a livello di mercato, finanziario e fair play sono tutte cose che non ho ancora affrontato con la società. Nessuno è ancora venuto a dirmi 'lo riscattiamo, non lo riscattiamo', sono cose che sento dire solo da voi della stampa. So che abbiamo dei vincoli e non possiamo fare moltissimo sul mercato, ma siete voi che continuate a dire che dovremo vendere Çalhanoglu, Suso, Higuaín… A me non risulta". Insomma, da Bologna-Milan del 18 dicembre a Milan-Spal del 29 dicembre, passando per Fiorentina e Frosinone: 4 partite in 11 giorni, con 12 punti a disposizione, inizia così la vera volata rossonera verso l'obiettivo dichiarato del quarto posto.

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