Dybala all'11' e Matuidi dopo 5 minuti. Una preparazione per la vera sfida dei bianconeri: quella di sabato con il Napoli
Sei su sei, come era abbastanza prevedibile. Perché tra la Juventus e il Bologna c'è una differenza tale che la partita dello Stadium è praticamente nata morta, una sorta di allenamento (a porte aperte) in preparazione della sfida 'vera' di sabato prossimo contro il Napoli. Ciò che ha impressionato dei campioni d'Italia non è stata la rapidità con la quale hanno schiodato il risultato (11 minuto, gol di Dybala) e nemmeno la celerità con la quale hanno raddoppiato (5 minuti dopo, rete di Matuidi) e chiuso le trasmissioni, ma la facilità, quasi la imbarazzante spontaneità, attraverso la quale hanno espresso il loro calcio (a tratti) stellare.
Pippo Inzaghi avrebbe potuto parcheggiare un pullman davanti alla porta di Skorupski e sarebbe stata la stessa cosa. Un epilogo scritto, insomma. Difesa a tre e centrocampo a cinque, due esterni straoffensivi come Cuadrado e Cancelo esenti da rinculare, più Ronaldo e Dybala: anche così, con una variazione sul tema, la Juventus ha funzionato perfettamente, a conferma che non è questione di modulo ma di talenti. E di approccio alla gara. Ad esempio, i bianconeri hanno dato la sensazione di volersi subito sgravare della grana del risultato, dell'ennesima vittoria da mettere in archivio, per poi dedicarsi al divertimento purissimo e nella ripresa al risparmio delle energie.
Ciò che si è visto è stato qualcosa di spettacolare: giropalla vorticoso, cambi di gioco improvvisi, virtuosismi, tunnel, colpi di tacco, armonie diffuse. Tutto troppo facile. Eppure il Bologna era la stessa squadra che qualche giorno fa aveva regolato la Roma e aperto ufficialmente la crisi-Di Francesco. Eppure, già. Hanno giocato tutti bene, quelli della Juventus. Qualcuno di più, come Cancelo e Matuidi, come Dybala e Cuadrado, altri leggermente meno. Tra questi c'è Cristiano Ronaldo, bravo ma non bravissimo. A un certo punto ci si è domandato come potesse non lasciare il suo timbro d'autore, il suo graffite, in una partita del genere, bella grassa per gli attaccanti, figurarsi per lui. Invece nulla, è successo, risucchiato dal gorgo della placida tranquillità del secondo tempo, un interminabile 'torello' per non sprecare gocce di sudore. Compresa l'ultima chance, a pochi minuti dalla fine, destro in diagonale a lato. Incellophanato con una smorfia.
JUVENTUS-BOLOGNA 2-0
Reti: pt 12' Dybala, 16' Matuidi. Juventus: Perin; Barzagli (41' st Alex Sandro), Bonucci, Benatia; Cuadrado (31' st Bernardeschi), Pjanic (19' st Emre Can), Bentancur, Matuidi, Cancelo; Dybala, Cristiano Ronaldo. A disp. Szczesny, Pinsoglio, Rugani, Chiellini, Mandzukic. All. Allegri.
Bologna: Skorupski; Calabresi, Paz, Danilo, Mbaye; Krejci, Nagy, Dzemaili, Dijks (41' st Orsolini); Destro (23' st Santander), Falcinelli (23' st Okwonkwo). A disp. Da Costa, Santurro, Gonzalez, De Maio, Mattiello, Valencia, Svanberg. All. Inzaghi.
Arbitro: Mariani di Aprilia.
Note: ammoniti Pjanic, Cuadrado (J), Paz, Danilo, Calabresi (B).
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