Real Madrid, il ct della Spagna Lopetegui sarà il nuovo allenatore

Il tecnico lascerà la guida della nazionale dopo il Mondiale in Russia

Né Pochettino, né Antonio Conte. Neppure la soluzione interna Guti o l'ultima esotica suggestione in ordine di tempo Villas Boas. A sorpresa sarà Julen Lopetegui l'erede di Zinedine Zidane sulla panchina del Real Madrid. Dalla Spagna alla Russia è stata accolta come un fulmine a ciel sereno la notizia della nomina dell'attuale ct delle 'Furie Rosse' sulla panchina più chiacchierata in questo giugno. Un po' perché il nome del tecnico basco non era mai uscito nelle ultime settimane nella lista dei papabili a raccogliere il testimone di 'Zizou', un po' perché proprio il selezionatore spagnolo neanche un mese fa aveva prolungato il contratto con la Rfef, la Federcalcio iberica, fino a Euro 2020.

Invece toccherà al 51enne originario di Asteasu il difficile compito di non far rimpiangere il suo predecessore, che ha salutato la compagnia dopo aver vinto la terza Champions League di fila. Lopetegui, che la 'Casablanca' aveva già messo nel proprio radar nel 2015 ai tempi dell'avventura al Porto quando nella gara d'andata dei quarti di Champions riuscì a battere (3-1) il Bayern di Guardiola per poi crollare 6-1 nella gara di ritorno, firmerà un contratto triennale, fino al 2021, al termine della Coppa del Mondo. Per liberarlo i blancos verseranno circa 2 milioni di euro alla Federcalcio spagnola come clausola rescissoria, che nel frattempo chiede "massimo rispetto per mantenere la naturale concentrazione" in vista del debutto nel Mondiale contro il Portogallo. Nel frattempo la Rfef si è messa in moto a sua volta per trovare un nuovo ct. In pole position ci sarebbero Michel Gonzalez, ex allenatore di Olympiakos, Olympique Marsiglia e Malaga, e Luis Enrique, fermo da una stagione dopo l'addio al Barcellona e sempre nel mirino del Chelsea.

Per Lopetegui, che ha fatto tutta la trafila nelle nazionali minori (Under 19, Under 20 e Under 21) prima di arrivare alla guida della 'Roja' si tratta in realtà di un ritorno a Madrid, dove aveva già giocato nella stagione 1989/90 come terzo portiere, vincendo la Liga, e dove era tornato dieci anni fa, nel 2008, in qualità di tecnico del Real Castilla, per una sola stagione. Ora la nuova doppia stimolante sfida. Portare la Spagna in cima al mondo in Russia per poi presentarsi da re nella capitale. E prolungare il ciclo di vittorie di Zidane.