All'Olimpico finisce 2-3. Gol di Marusic, D'Ambrosio, Felipe Anderson, Icardi e Vecino. L'olandese causa il rigore del 2-2 e finisce in lacrime

Alle 22,30 circa, si consuma il dramma della Lazio e di Stefan De Vrij: Strakosha sbaglia un rinvio; a metà campo, Miranda la ributta in area dove De Vrij stende Icardi. Rigore inevitabile (Rocchi ne aveva appena cancellato uno col Var per un mano di Milinkovic che non c'era) e lo stesso Icardi realizza il 2-2. Un minuto e Lulic fa un fallo inutile a metà campo, prende il secondo giallo e lascia la Lazio in 10. I nerazzurri capiscono che è la loro giornata fortunata e si buttano avanti. Al 37' c'è un corner che Brozovic batte da destra, Vecino la spizza in rete un po' come Manolas contro il Barcellona. L'Olimpico è gelato: il sogno della Lazio è distrutto, ribaltato. Inzaghi e i suoi ragazzi l'avevano costruito bene per un intero campionato e quasi 80 minuti. L'Inter risorge dal fondo del pozzo, si prende la partita, la stagione, la qualificazione in Champions League.

Lazio e Inter finiscono alla pari a quota 72, ma in Champions vanno i  nerazzurri perché negli scontri diretti hanno il pareggio di San Siro e questa vittoria. Per la Lazio è il frutto di un campionato strepitoso rispetto ai mezzi di partenza. Per l'Inter è la conferma di un obiettivo che, durante il campionato è andato e venuto e che questa sera sembrava perduto. Spalletti, forse, tra tutti, è quello che se l'è meritato di più e gioisce con i suoi. Dall'altra parte, facce attonite e lacrime. Inzaghi è sconvolto e De Vrij piange sconsolato in panchina. L'anno prossimo vestirà la maglia dell'Inter, Inzaghi ha deciso di farlo giocare per mostrare pasta e cuore del professionista. Ha provocato un onesto rigore e ha giocato una buona partita. Non gli si può dire niente ma vorrebbe morire.

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