Si aggrava la situazione dei rossoneri, sconfitti con un pesante 3-0. E sabato sera c'è la sfida con l'Atalanta
Un attacco che non segna, una difesa vulnerabile e una preoccupante tendenza a sciogliersi alle prime difficoltà. La pesante sconfitta di Verona ha riaperto lo stato di crisi in casa Milan, sempre più lontano dalle posizioni di vertice e con il morale sotto i tacchi dopo il 3-0 del 'Bentegodi'. Il passaggio del turno in Coppa Italia, a scapito proprio dell'Hellas, con il senno di poi non si è rivelato che un effimero palliativo. Neanche il cambio di panchina con l'avvicendamento tra Vincenzo Montella e Rino Gattuso sembra aver portato quella svolta che tutto l'ambiente rossonero auspicava. Da qui la decisione dei vertici del club di via Aldo Rossi di mandare la squadra in ritiro a partire da domani fino a data da destinarsi per preparare al meglio il delicato confronto con l'Atalanta in programma a San Siro sabato. A conferma che il clima dalle parti di Milanello non sia dei migliori, è stata annullata la cena di Natale tra giocatori, famiglie e dirigenti originariamente prevista per questa sera.
Nonostante l'inversione di rotta nella guida tecnica, i problemi del Milan restano gli stessi di inizio stagione. La squadra è ancora alla ricerca di un finalizzatore d'area di rigore. Nikola Kalinic è solo l'ombra del giocatore ammirato a Firenze, André Silva fatica ad ambientarsi nel campionato italiano ed è ancora alla ricerca del primo gol in Serie A. Resta il giovanissimo Cutrone, proveniente dalla Primavera, che per forza di cose non può sobbarcarsi sulle spalle tutto il peso dell'attacco.
Se l'attacco stenta, la difesa non è da meno. Da quando Gattuso si è seduto sulla panchina rossonera, il Milan non ha subìto gol solamente nel match degli ottavi di Coppa Italia. Neanche il passaggio dalla difesa a tre – utilizzata da Montella – a una retroguardia a quattro è servito per acquisire nuove certezze. Bonucci e compagni hanno incassato complessivamente cinque reti dalle due neopromosse Verona e Benevento, a cui vanno aggiunti i due gol del Rijeka in Europa League e quello incassato nel successo di misura contro il Bologna. Proprio l'ex colonna della Juventus è il simbolo di una campagna acquisti da oltre 200 milioni di euro che non sta ripagando gli investimenti fatti in estate.
Come non bastasse la squadra rossonera continua a palesare una fragilità psicologica che Gattuso, nonostante la sua verve e la sua indole battagliera, non è riuscito a tamponare. Anche ieri, una volta passato in svantaggio dopo un inizio incoraggiante, il Milan non è riuscito a risalire la china, perdendo equilibrio e smarrendo sicurezze. E' su questo tasto che l'ex allenatore del Palermo dovrà battere per tentare di risalire la corrente e non compromettere del tutto la stagione già in inverno.
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