Figc verso il commissariamento. Tavecchio a Malagò: “Fatto grave”

Prosegue lo scontro a distanza tra il presidente dimissionario e il numero uno del Coni

Mercoledì alle 16.30 la giunta del Coni, convocata oggi, procederà al commissariamento della Figc. Ad annunciarlo il presidente Giovanni Malagò, che spiega: "Può succedere, da Statuto, che si possa procedere ad un commissariamento". Il commissariamento avverrà, secondo quanto si apprende, per il fatto che la governance della Figc non è più funzionante (altre ipotesi per un commissariamento sono di ordine giuridico o economico).

"Se ci fosse solo un problema specifico, con un Consiglio federale completo, compatto, forte, presumibilmente potevano anche esserci altre soluzioni finali – aggiunge Malagò – però, se tu in un contesto così eccezionale (con un fatto che in 100 anni è successo solo una volta, nel '58) ti ritrovi che alcuni componenti prendono delle decisioni così antagoniste (hanno iniziato i calciatori, ha continuato la Lega Pro), da altre parti c'erano rumors di altri scricchiolii, e ci aggiungi che due componenti (quelle della Lega di A e di B) neanche esistono, non è che serve uno scienziato per trovare la soluzione che avevamo individuato da qualche ora".

All'annuncio del commissariamento replica duramente il presidente federale dimissionario Carlo Tavecchio. "Malagò dice che vuole commissariare la Figc? Questo è molto grave", dichiara in conferenza stampa.

IL FUTURO COMMISSARIO. Per quanto riguarda il futuro commissario, il presidente del Coni ritiene che non sia utile proporre il suo stesso nome in sostituzione di Tavecchio. Questo per via della "agenda complicata" che avrà a causa delle imminenti olimpiadi invernali in Asia, le quali saranno "lontane", con un "fuso orario diverso" da quello italiano. Malagò preferisce quindi non fare nomi, né tantomento portare avanti una sua candidatura.

"Non è una scelta che dipende da me, dipende dal Coni, che ha un organo esecutivo – lo garantisco – dove ci sono delle personalità che hanno le loro idee", spiega il presidente del Comitato olimpico parlando con i giornalisti a margine degli 'Stati generali dello Sport'. "Penso che io sia una persona con un'agenda molto, molto complicata, e con un'Olimpiade in arrivo tra 90 giorni: un'Olimpiade molto lontana, con un fuso orario diverso", continua Malagò, parlando di "buon senso" nel "trovare un'altra soluzione" rispetto al suo nome, anche se prima "dovrò parlare con i miei amici della giunta".