Due giorni dopo i terribili adesivi di Anna Frank con la maglia della Roma lasciati come sfottò da un gruppo di ultras laziali nella Curva della Roma, polemiche e tensioni non accennano a diminuire. Gli "Irriducibili" della Lazio (tra loro ci sono almeno tre delle 16 persone individuate tra gli autori dell'incredibile iniziativa) annunciano che questa sera non saranno a Bologna. Un gesto che conterrebbe anche un elemento di responsabilità se non fosse per la giustificazione addotta in un comunicato: "Gli "Irriducibili" della Lazio si vedono costretti a rinunciare alla trasferta di Bologna per non essere complici di questo teatro mediatico. Il nostro usuale modo di tifare, oggi, potrebbe essere male interpretato da chi vuole danneggiare ulteriormente la Lazio e i suoi tifosi. In un momento così particolare, invitiamo tutti i tifosi della Lazio a cercare di non prestare il fianco a ulteriori strumentalizzazioni, ricordando che per noi il bene della Lazio è assoluto e primario". La frase "non essere complici di questo teatro mediatico" è esattamente la stessa utilizzata dagli ultras "1898" dell'Ascoli che, ieri sera, hanno deciso di non partecipare al minuto dedicato alla memoria di Anna Frank prima della partita di serie B contro lo Spezia. Come si diceva, le persone identificate dagli inquirenti della digos di Roma e del commissariato Prati quali autori del gesto sono salite a 16. Tra di esse alcuni 'irriducibili' biancocelesti. Individuati anche tre minori: due hanno 16 e 17 anni, il più giovane ha 13 anni e pertanto non è imputabile.
Ma al centro delle polemiche c'è anche Claudio Lotito, il presidente della Lazio che, ieri, è andato alla Sinagoga di Roma a portare una corona di fiori in un "gesto spontaneo" da cui la Comunità ebraica ha sostanzialmente preso le distanze o, comunque, ha voluto sottolineare che non era concordato. "I gesti spontanei non devono essere concordati, altrimenti diventa una cosa artefatta". ha spiegato oggi Lotito ai microfoni di '6 su Radio 1': "Ci siamo rivolti alla comunità che ci ha detto che era impegnata per impegni pregressi. Il nostro gesto non voleva assolutamente manifestare alcun intento di giustificazione, né di purificazione perché non dobbiamo lavare nulla. Ci laviamo tutti i giorni e riteniamo di essere persone pulite e scevre da qualsiasi condizionamento esterno. Loro probabilmente vedono l'aspetto formale mentre noi agiamo quotidianamente attraverso un'azione di prevenzione e repressione. E' chiaro che in una comunità di centinaia di migliaia di persone ci può essere lo stupido di turno o il mascalzone di turno, cosa che accade anche nella loro comunità, capita dappertutto". Più tardi, nel suo giro mediatico tra radio e Tv, parlando ai microfoni di 24 Mattino su Radio 24 il presidente della Lazio ha affermato che i tifosi che hanno stampato l'immagine di Anna Frank con la maglietta della Roma sono indegni tifosi della Lazio. "La Lazio predica tanti valori – ha aggiunto – la Lazio è stata la prima società a impiegare giocatori ebrei nel dopo guerra".
Lotito ha parlato anche a Radio Capital intervistato da Massimo Giannini per la trasmissione "Circo Massimo": "Togliere punti alle squadre i cui tifosi si rendono protagonisti di atti razzisti? No, diventeremmo ostaggio di questa gente che va allo stadio solo per fare caos. Serve reprimere e sanzionare pesantemente gli autori. Che pena mi aspetto per il club? Io non mi aspetto nulla perche la società non ha fatto nulla, anzi, ha messo in campo misure per lottare contro il razzismo", spiega ancora il patron biancoceleste.
C'è poi la questione sollevata dal presidente del Coni Malagò sulla presenza stessa degli Ultras nella Curva Sud dell'Olimpico (dove sono stati trovati gli adesivi con il volto di Anna Frank). In occasione di Lazio-Cagliari, infatti, la Curva Nord era chiusa per i cori razzisti. Si parla di un "escamotage" che avrebbe permesso ai tifosi di entrare lo stesso nell'altra curva dove poi, secondo le tradizioni del tifo ultras hanno deciso di "lasciare" un segno della loro presenza utilizzando gli adesivi. Un funzionario della Lazio avrebbe aperto un file finto per permettere la vendita dei biglietti: "Non ho utilizzato nessun escamotage. Il presidente Malagò parla senza conoscere i fatti" ha detto Lotito, rispondendo al numero uno del Coni che aveva definito "singolare" la possibilità data ai tifosi della curva Nord biancoceleste di accedere alla curva Sud dopo la squalifica del loro settore di appartenenza per cori razzisti. "Il principio è: se su 12mila persone 30 si comportano male le penalizziamo tutte? Io non ho utilizzato nessun escamotage, ho detto 'chi vuole testimoniare la propria posizione antirazzista deve andare in curva sud'. Secondo lei è giusto che un padre di famiglia che magari rinuncia a comprare le scarpe al figlio perché ha questa passione e vuole portarlo allo stadio poi io non lo faccio entrare?"..