La squadra di Rastelli è al secondo ko di fila dopo la sconfitta col Sassuolo
Colpo grosso del Chievo che dopo due pareggi consecutivi, entrambi per 1-1 contro Atalanta e Genoa, va a vincere a Cagliari con la squadra di Rastelli al secondo ko di fila dopo la sconfitta col Sassuolo.
Va detto subito che ha fatto di più il Chievo per vincerla questa partita e l'ha decisa quell'Inglese promesso sposo del Napoli che già si dice che a gennaio possa andare da Sarri visto il crack di Milk. Il 2-0 finale è arrivato a tempo scaduto. Non lasciava presagire emozioni forti un primo tempo privo di vere occasioni da rete. Basti dire che il primo vero tiro a inquadrare lo specchio arriva solo alla mezzora quando su cross dalla destra di Ionita va di testa Sau da posizione ravvicinata ma la conclusione è centrale e facile preda di Sorrentino.
Sì l'ultimo quarto d'ora della prima frazione è più vivace, ma se ai punti si fa preferire un Chievo più sbarazzino (che sfiora la rete anche con un colpo di testa di Andreolli neutralizzato da Pisacane sulla linea a Cragno battuto) dopo un illusorio avvio dei sardi, lo 0-0 del riposo sembra uno specchio fedele di quanto si è visto. La superiorità clivense inizia a concretizzarsi a inizio ripresa e bastano 7' per segnare.
Cacciatore avanza sulla sinistra e va al cross verso il primo palo: colpo di testa all'indietro di Inglese, che batte Cragno sul secondo palo. La rete subìta ha l'effetto di una doccia gelata sul Cagliari che riordina le idee e si rende pericoloso prima con Ionita, che si divora il gol del pari dopo un intervento incerto di Sorrentino, e poi con Cossu subentrato a Barella che dà vivacità all'attacco.
Un'occasione per il pari arriva a 10' dalla fine con Sau che manda di un soffio a lato con un tiro dal limite ma la mazzata finale arriva per i locali con l'espulsione di Pisacane nel finale che lascia in 10 il Cagliari e il Chievo può controllare nel finale. Dopo aver sfiorato per due volte con Hetemaj il raddoppio i clivensi chiudono i giochi al 93' con Stepinski. Botta dal limite dell'area da parte del polacco, che segna e chiude il match battendo sul primo palo Cragno.
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