L'allenatore della Juve deve tener conto di carichi e turnover. Massimo rispetto per il Toro. Poi la Champions e l'Atalata
"Stadium ormai troppo abituato alle vittorie? Mercoledì, pur in un turno infrasettimanale, i tifosi ci sono stati vicini. Sia chiaro che vincere non è mai normale, è sempre una cosa straordinaria. Ogni anno è più difficile". Così Massimiliano Allegri, allenatore della Juventus, alla vigilia del derby contro il Torino. "Questo per noi deve essere grande stimolo", ha spiegato il tecnico bianconero in conferenza stampa. "Ogni anno è diverso dal precedente e per noi centrare il settimo scudetto diventa un obiettivo primario perché non lo ha fatto mai nessuno a parte il Lione. C'è bisogno di tutti, di entusiasmo dentro alla squadra, alla società e nei tifosi", ha aggiunto.
Rispetto per il Toro – Allegri ha mostrato massimo rispetto per il Toro: "Sono d'accordo con Giorgio Chiellini, perché il Torino ha completato un'ottima squadra con giocatori che hanno caratteristiche vicine a quelle del Toro. Ha una rosa che quest'anno può ambire ad arrivare nelle prime sei posizioni".
Turnover – Allegri valuta con attenzione il turnover che dovrà applicare anche nel derby. Higuain, Dybala oppure Cuadrado: chi dovrà restare a riposo? "Non so ancora. Uno davanti starà fuori. Devo fare queste scelte perché la stagione è lunga e ho bisogno di tutti. In difesa non giocherà Barzagli. Anche lui deve recuperare e magari ci sarà mercoledì. Quest'anno ho un vantaggio, c'è grande competizione interna e così tutti i giocatori alzano il livello di attenzione. Per esempio a sinistra Asamoah ha giocato una grande partita con la Fiorentina, nello stesso ruolo ho Alex Sandro. Insomma, meglio così. Tre mediani domani sera? Mmm, difficile. In futuro Pjaca punta centrale? Ha le qualità per fare il centravanti".
Niang – Allegri nel derby ritroverà da avversario Niang, attaccante che lui stesso aveva lanciato al Milan. Un potenziale campione oppure no? "Il percorso dei giovani – risponde il tecnico in conferenza – con qualità è più o meno sempre lo stesso. Hanno picchi di rendimento e poi cali fisiologici. Devono trovare un equilibrio. Niang è un classe '94 che ha tanto da lavorare, ma i giocatori – come tutti noi – devono a un certo punto della vita decidere cosa fare. Niang è comunque un grande giocatore".
Partita speciale – L'allenatore della Juve valuta l'importanza del derby a questo punto del campionato: "Il derby è sempre una partita speciale, per la città, per i tifosi, per noi. Per noi è importante perchè è un derby e perchè bisogna vincere. Sono tre punti importanti per il campionato, per dare seguito a quello che hanno fatto i ragazzi nelle prime cinque partite. Poi abbiamo la Champions, un'altra partita da vincere e poi dobbiamo chiudere al meglio a Bergamo. Ma pensiamo una partita alla volta. Ora pensiamo al derby, una partita complicata".
Allegri ha poi chiarito sul nervosismo mostrato nel finale di gara con la Fiorentina: "Più che con il quarto uomo – ha detto il tecnico – ero arrabbiato con Pjanic e Bernardeschi. Colpa di palloni giocati male, di alcune disattenzioni. Quei palloni non bisognava lasciarli alla Fiorentina. È capitato invece a Federico, che ha fatto una giocata che non andava fatta, e poi anche a Pjanic quando ha fatto un tiro da 50 metri quando mancava un minuto. Abbiamo fatto gli ultimi minuti con brivido per capire che per portare a casa le partite bisogna passare anche da quello"
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