Se Iniesta sale in cattedra Dybala non ripete le magie della scorsa stagione
Le pagelle di Barcellona-Juventus, incontro del Gruppo D di Champions League.
JUVENTUS
BUFFON 6 – Non aveva mai subito gol da Messi, la 'Pulce' si rifà con gli interessi. Un paio di interventi importanti, ma sui gol può davvero fare poco.
ALEX SANDRO 5 – Troppo fragile ed inefficace in fase di spinta, ma va detto che non era al meglio.
BENATIA 5 – I fenomeni blaugrana lo fanno ballare dopo un tutto sommato buon primo tempo. Sul 2-0 blaugrana sbaglia l'uscita e sul 3-0 si fa superare da Messi con troppa facilità.
BARZAGLI 5,5 – Solita esperienza al servizio della squadra. Tiene la baracca per un tempo e tiene a bada Suarez, nella ripresa mette qualche pezza qua e là ma non può sempre fare miracoli.
DE SCIGLIO 6 – Prestazione incoraggiante. Molto attento in fase difensiva ed anche pericoloso con una conclusione dalla distanza. Rischia la frittata con un assist involontario a Dembelé. Out prima dell'intervallo. (dal pt 41' STURARO 5,5 – Fa quel che può cercando di fare diga)
MATUIDI 6 – Tanta sostanza e maniere forti quando serve, cala nella ripresa.
PJANIC 6 – Nei primi 45' fa tutto con precisione: gestione della palla, apertura del gioco. Poi sprofonda nelle maglie blaugrana del centrocampo come si trovasse sulle sabbie mobili.
DOUGLAS COSTA 5,5 – Sulla carta, dovrebbe essere uno degli uomini-Champions. Qualche buona accelerazione, ma non dà mai la sensazione di poter lasciare davvero il segno. A corrente alternata.
DYBALA 5 – Non ripete le magie che la scorsa stagione affossarono i catalani allo Stadium. Il Camp Nou lo riporta tra gli umani. Non punge e perde il confronto con il 'maestro' Messi, apparso a distanza siderale dal 10 bianconero.
BENTANCUR 5,5 – Esordio da titolare da brividi. Prova a fare il compitino e non sfigura ma poteva fare qualcosa di più. (dal st 18' BERNARDESCHI 6 – Subito in partita, nonostante il contesto non sia dei più agevoli. Tira due volte in porta in pochi minuti).
HIGUAIN 5 – Fuori dal gioco, non si vede mai (dal st 42' CALIGARA sv).
All. ALLEGRI 6 – Nonostante le assenze la squadra scende in campo senza timori reverenziali e spaventa i blaugrana nei primi 45'. Nella ripresa non riesce ad adottare le contromisure per evitare il crollo bianconero.
BARCELLONA
TER STEGEN 6 – I bianconeri si limitano a punzecchiarlo con Dybala ed Higuain, si fa sempre trovare pronto quando è chiamato in causa.
SEMEDO 6 – Douglas Costa lo tiene sul chi va là. Poi, quando può e il brasiliano rincula, si proietta in avanti e tiene in apprensione i bianconeri.
UMTITI 6,5 – Grande senso della posizione, non sbaglia un anticipo.
PIQUÈ 7 – Sovrasta ed annulla Higuain in collaborazione con il compagno di reparto.
JORDI ALBA 6 – Più impegnato nella fase di copertura che nella fase di spinta ma non fa mancare le sue sgroppate.
INIESTA 7 – Sale in cattedra e dirige il gioco con la solita, elegante maestria. Dov'è la novità? Il Camp Nou gli tributa la meritatissima standing ovation (dal st 38' ANDRE' GOMES sv).
SERGIO BUSQUETS 6 – Molto lavoro dietro le quinte, ma solido e preziosissimo.
RAKITIC 6,5 – Primo tempo di grande sofferenza. Sul velluto nella ripresa, che impreziosisce con il gol del raddoppio (dal st 32' PAULINHO sv).
DEMBÉLÉ 6 – Uno dei grandi osservati speciali in questa prima parte di stagione. Il francese aggredisce subito Alex Sandro, ma è un fuoco fatuo: non sfoggia i colpi che valgono il maxi investimento fatto dalla dirigenza blaugrana. Poco ispirato, fumoso (dal st 26' SERGI ROBERTO sv – Entra a sipario ormai calato).
SUAREZ 6,5 – La scena la ruba Messi, lui non sembra proprio in serata di grazia. Ma quando duetta con la Pulce, cui regala una sponda-assist, fa sempre paura.
MESSI 8 – E con stasera sono 96 gol in Champions League. Innocuo per 44' complice anche il gran pressing bianconero, si desta e sono dolori per i bianconeri: finalmente riesce a 'bucare' Buffon. Senza il palo poteva anche essere tripletta. Gli aggettivi non servono più.
All. VALVERDE 6.5 – Raddrizza la rotta nell'intervallo dopo un primo tempo di sofferenza. I blaugrana per lunghi tratti appaiono prevedibili, lenti e poco ispirati. Poi decidono che è ora di giocare.
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