Se quella di Inzaghi è una macchina perfettamente oliata nei suoi meccanismi quella di Montella, invece, ha ancora un lungo rodaggio da effettuare
Sull'Olimpico si abbatte il ciclone Ciro. Non è la tanto temuta pioggia che ritarda di un'ora l'inizio di Lazio-Milan ma il centravanti biancoceleste. Una tempesta che non causa inondazioni ma spazza via i rossoneri e le loro ambizioni. Tre gol, un assist e l'assoluto dominio di una sfida che i padroni di casa vincono con pieno merito ridimensionando gli ambiziosi ospiti.
Inzaghi senza Anderson e Nani affianca in avanti Luis Alberto ad Immobile. In difesa ed a centrocampo invece spazio ai 'titolarissimi'. In casa Milan, Montella sceglie Calabria al posto dell'indisponibile Conti. Chiavi del centrocampo in mano all'ex, fischiatissimo, Biglia. In avanti ancora fiducia al baby Cutrone con Borini e Suso.
Parte meglio il Milan. La squadra di Montella tiene il possesso palla e prova a rendersi pericolosa con una fiammata di Kessie al decimo ma Strakosha fa buona guardia. Poco dopo la Lazio perde Wallace per infortunio, al suo posto dentro Bastos. Proprio il nuovo entrato ha un'occasione d'oro sugli sviluppi di un angolo ma, incredibilmente, da pochi passi non trova la deviazione vincente. Con il passare dei minuti il Milan cala mentre i biancocelesti aumentano il ritmo. Al 25' i padroni di casa protestano per un contatto Luis Alberto-Musacchio in area ma Rocchi lascia proseguire. Massima punizione che, invece, viene accordata, al 38'. Nuova incursione di Luis Alberto e fallo netto di Kessie, fino a quel momento il migliore dei rossoneri. Immobile non lascia scampo a Donnarumma e firma il vantaggio laziale. Il gol mette le ali all'Aquila biancoceleste che al 42' trova il bis con un'azione da applausi rifinita da Lulic con un cross perfetto dalla destra sul quale il centravanti in mezza rovesciata gonfia per la seconda volta la rete.
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