Il presidente Sebastiani ha individuato nel boemo l'uomo che può ricostruire il Pescara
70 anni. Di cui 48 in panchina. Compie gli anni Zdenek Zeman, uno dei grandi protagonisti del pallone italiano. Personaggio amato, odiato, capace di entusiasmare le folle con il suo modo di fare calcio così come di dividere e far discutere per le sue opinioni sul cosiddetto 'Sistema'. In ogni caso, un allenatore mai banale. Sarà un 70° compleanno, sul campo, amaro per il tecnico di Praga, attualmente alla guida di una squadra già condannata alla Serie B. Il boemo, tornato a Pescara a febbraio, non è riuscito nel miracolo di salvare la squadra con cui visse la memorabile stagione 2011-2012, terminata con la promozione in Serie A.
Ma già da tempo Zeman, uomo non certo abituato a guardarsi dietro, è proiettato e lavora alla prossima stagione: obiettivo, l'immediata risalita nella massima serie. Il presidente Sebastiani ha individuato nel boemo l'uomo che può ricostruire dalle fondamenta un progetto tecnico e riportare l'entusiasmo ad una piazza delusa ed arrabbiata. Zeman conosce l'ambiente e sa come valorizzare al massimo la sua rosa. Nella precedente esperienza lanciò il trio delle meraviglie Insigne-Immobile-Sansovini, un attacco capace di realizzare 62 reti bene diretto da Verratti, futura star del Psg. E' il Pescara che ritrova la Serie A dopo 19 anni e che ha fatto rivivere l'atmosfera di 'Zemanlandia', quella respirata a Foggia nel 1989, con altri tre 'moschettieri del gol' Baiano-Rambaudi-Signori. I rossoneri di Puglia sono promossi in A e per Zeman si tratta della consacrazione vera e propria (dopo gli esordi in Sicilia, la C1 conquistata a Licata e le esperienze di Parma e Messina).
Foggia è il trampolino che consente al boemo di arrivare a Roma. Il suo gioco offensivo basato sul modulo 4-3-3 lancia la Lazio al secondo posto alle spalle della Juventus nel 1995, ma non produce buoni piazzamenti sulla sponda giallorossa della Capitale. Una parentesi di tre mesi in Turchia e poi, all'inizio del terzo millennio eccolo in Campania, a Napoli, Salerno e Avellino. Le squadre di Zeman incassano troppi gol. Succede anche a Brescia, Lecce e Foggia. Nessun risultato a Belgrado e a Foggia, dove allena Lorenzo Insigne che ritrova nel 2011 a Pescara.
In Abruzzo vince il campionato di B e si spalancano nuovamente le porte della Roma giallorossa: per la prima volta nella sua lunga carriera firma un contratto biennale. Avventura che inizia il 1° luglio 2012 e si conclude il 2 febbraio 2013. Dopo la sconfitta casalinga con il Cagliari. Segno del destino: Cagliari è l'ultima piazza italiana di Zeman. E' una annata travagliata, l'esonero, il ritorno, le dimissioni, la retrocessione. Nell'estate del 2015 Zeman è nella prima serie svizzera, salva la matricola Lugano che porta in finale di Coppa Svizzera (persa con il Lugano). Ora, una nuova sfida attende l'uomo dalle mille resurrezioni. Nel frattempo, buon compleanno.
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