Il Leicester, orfano da un mese circa di Claudio Ranieri, sarebbe l'avversario preferito dai bianconeri dall'urna del sorteggio di Nyon.

Mercoledì sera dopo la vittoria contro il Porto Gigi Buffon ha detto: "Nei quarti di finale vorrei evitare il Leicester", poco dopo Massimiliano Allegri ci ha riso sopra. L'incubo per i bianconeri sarebbe ovviamente quello di trovare una fra Bayern Monaco, Barcellona e Real Madrid, ma sottovalutare gli inglesi potrebbe essere letale. "Potessi scegliere, preferirei non incontrare il Bayern, perché credo che sia in un momento eccezionale", ha detto oggi Andrea Barzagli. E' chiaro che il Leicester, orfano da un mese circa di Claudio Ranieri, sarebbe l'avversario preferito dai bianconeri dall'urna del sorteggio in programma domani a Nyon. Le Foxes, passate di mano a Craig Shakespeare, nonostante l'impresa contro il Siviglia restano la squadra sulla carta più abbordabile. Mahrez, Vardy, Schmeichel Jr, i giocatori più rappresentativi ma il vero pericolo è rappresentato dall'ambiente del King Power Stadium come hanno scoperto sulle loro spalle Sampaoli e i suoi ragazzi.

Più o meno sulle stesso piano come livello di difficoltà si possono considerare Monaco e Borussia Dortmund. La squadra del Principato allenata da Jardim è già stata eliminata dai bianconeri nel 2014, ma rispetto a due anni fa è cambiata e non poco. I giovani sono sempre alla base del progetto, vedi i vari Mbappè e Bernardo Silva, ma ora in più c'è un Radamel Falcao che sembra tornato ai livelli di un tempo. La lotta per il titolo della Ligue 1 e l'eliminazione del Manchester City di Guardiola hanno sicuramente creato un clima di euforia ed entusiasmo che rendono ancora più imprevedibile il Monaco. Anche il Borussia è avversario noto alla Juve e già battuto. I tedeschi sono sempre avversari ostici, pericolosissimi dal centrocampo in avanti con i vari Reus e Aubameyang ma certamente vulnerabili in difesa.

Avversario durissimo, ma sulla carta inferiore alle tre corazzate, è l'Atletico Madrid. I Colchoneros hanno giocato due finali di Champions League negli ultimi quattro anni e possono contare su giocatori di altissimo livello come Griezmann in avanti, il giovane Saul e il portiere Oblak. Il vero top player, però, l'Atletico ce l'ha in panchina ed è Diego Simeone. Con la sua carica il Cholo è riuscito a portare l'Atletico ad un livello certamente superiore a quello che è l'effettivo valore della rosa. Delle big three se c'è una squadra che non può certamente spaventare la Juve è il Real Madrid. I bianconeri due anni fa hanno battuto i Blancos in semifinale, esattamente come già accaduto nel 2003. C'è quasi una sorta sindrome da parte del Real contro la Juve, ma certamente quando hai di fronte giocatori come Ronaldo, Bale e Benzema senza contare il grande ex Morata non si può mai stare tranquilli. Il Real visto contro il Napoli, però, soprattutto in difesa e in porta non è sembrato insuperabile. Inoltre c'è da tenere in considerazione il tabù del bis in Champions, impresa mai riuscita con la nuova formula. In realtà Zidane come Buffon non vorrebbe incontrare il Leicester consapevole che "ai quarti, quando ci sono solo otto squadre, avrai sempre due partite difficili".

Barcellona e Bayern Monaco sono sulla carta le squadre più forti e che sarebbe meglio evitare. I blaugrana hanno compiuto una impresa storica eliminando il Psg battendolo 6-1 dopo lo 0-4 di Parigi. Sotto l'aspettto psicologico l'impresa del Camp Nou darà una spinta enorme ai blaugrana. In avanti il trio Messi-Suarez-Neymar fa paura, anche se la Pulce non sta attraversando il suo momento migliore in carriera. A centrocampo Iniesta è un giocatore che può sempre fare la differenza, così come Rakitic. Punto debole del Barça è certamente la difesa, come dimostrato a Parigi, e qui l'attacco della Juve potrebbe essere letale. Forse non avrà i picchi di strapotere offensivo del Barcellona, ma nel complesso in questo momento il Bayern sembra essere la squadra più completa. Forte in tutti i reparti, con un attacco micidiale formato da Robben e Ribery, Lewandowski con Muller pronto all'occorrenza. A centrocampo l'ex Vidal è giocatore sempre decisivo e in difesa con Neuer e il rientro di Boateng i tedeschi sono certamente più quadrati di Barça e Real. In panchina c'è poi Carlo Ancelotti, uno che quando si avvicina la fase calda della Champions è sempre difficile da battere.

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