Domani per i bianconeri la sfida contro la Dinamo
Poteva essere una passeggiata di salute, quella di Zagabria, invece il pareggio brutto e inatteso all'esordio contro il Siviglia l'ha trasformata in una partita pelosissima per il futuro in Champions League della Juventus. I campioni d'Italia devono vincere se non vogliono trasformare un girone abbordabile in una complicata matassa da districare. La Dinamo, nella quale è cresciuto e si è affermato Marko Pjaca, non dovrebbe rappresentare un ostacolo insormontabile, però non lo erano nemmeno gli spagnoli. E nemmeno il Palermo, superato a fatica sabato scorso. "Dobbiamo tornare con i piedi per terra. In generale attorno a noi c'è un'atmosfera che non mi piace. Se pensiamo di vincere tutte le partite 3-0 creiamo delle illusioni. Le illusioni generano superficialità e la superficialità porta agli errori", il dito puntato dal tecnico bianconero. Che, alla vigilia del secondo impegno in Europa, suona tanto come un avviso ai naviganti: "Ripeto, se ragioniamo così, torniamo nello spogliatoio dopo aver vinto 1-0 e siamo depressi. Al contrario, resto dell'idea che siamo tra le prime 4 squadre d'Europa, ma pure Real e Barcellona fanno fatica", la chiosa di Allegri.
Per piegare la Dinamo, la Juventus si affiderà a Higuain ("Che i compagni devono ancora imparare a conoscere") e al trio di centrocampo composto da "Khedira, Hernanes e Pjanic", anche se Allegri capisce subito di essersi spinto oltre con le anticipazioni e butta nella mischia pure Alex Sandro ("nella veste di mezz'ala"). Lo stesso brasiliano, però, poco prima era stato timbrato come stanco dopo cinque gare su sei disputate in questo ciclo di ferro: "Capita una volta a stagione di fare un filotto simile. La stanchezza ci può stare. Ecco perché dobbiamo recuperare attenzione, concentrazione e praticità", il vademecum per tornare a casa "con tre punti e attraverso il gioco". Gioco che è mancato nel debutto in Champions e a tratti anche in campionato: "Abbiamo vinto le partite che dovevamo vincere. Conta il risultato finale, ciò che verrà scritto il 31 maggio. Vedete, della finale di Berlino tutti ricordano il Barcellona, non noi", l'amarissima constatazione di Allegri.
Zeliko Sopic, l'allenatore della Dinamo, ex compagno di Mario Mandzukic, traghettatore tra Zlatko Kranjcar e il bulgaro Ivaylo Petev, non culla illusione ma nemmeno depone le armi: "La Juventus è più forte, anzi è fortissima, ma noi siamo pronti per disputare una grande gara. E il nostro stadio sarà pieno". Ci fosse stato ancora Pjaca il compito dei croati sarebbe stato meno complicato, "perché Pjaca diventerà uno dei più grandi al mondo, ne ho visti pochi come lui", ha garantito Sopic. Peccato che Allegri lo consegnerà alla panchina, perché "non è detto che un giocatore debba per forza affrontare la sua ex squadra". Non è detto, infatti…
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