Parla l'ex dirigente del club dopo il botta e risposta a distanza tra il tecnico e il presidente partenopei

Undici punti in classifica – a una sola lunghezza dalla capolista Juventus – un esordio positivo in Champions League e un ottimo impatto di Milik nel calcio italiano. A Napoli ci sarebbero tutti i motivi per sorridere dopo questo inizio di stagione, ma il pareggio a Genova (0-0) oltre ai due punti persi ha lasciato in eredità anche un botta e risposta a distanza tra il tecnico Maurizio Sarri e il presidente Aurelio De Laurentiis. Alla richiesta "di un intervento della società" da parte dell'allenatore nel post partita per alcune discutibili scelte arbitrali è arrivata la replica dell'imprenditore che ha ricordato in una nota come "la decisioni arbitrali, nel bene e nel male, vanno rispettate". LaPresse ha interpellato Pierpaolo Marino, ex dirigente del Napoli e profondo conoscitore dell'ambiente partenopeo.

Come ha interpretato le parole di Sarri?

Ha fatto un discorso tipico degli allenatori, vorrebbero sempre un aiuto 'politico' da parte della società. Spesso però queste cose è meglio dirsele non in televisione ma nelle stanze della società. Certe cose andrebbero chiarite in privato.

Si aspettava una replica da parte di De Laurentiis?

No, non è in linea con i suoi interventi degli anni precedenti. E' stata una risposta istintiva, Sarri non chiedeva l'intervento di De Laurentiis ma dei suoi collaboratori a cui evidentemente il presidente non concede l'autonomia di parlare a livello mediatico. Bisognerebbe che qualcuno fosse autorizzato.

Come si spiega questa 'lacuna' all'interno del club partenopeo?

Da quando sono andato via io vuole fare tutto De Laurentiis, dal presidente al direttore generale. Ma manca nella quotidianità, in quella che è l'atmosfera della partita. Ci vuole un professionista che faccia questo.

Episodi simili possono condizionare la squadra e influire sul rendimento in campo?

Influiscono nei rapporti interpersonali tra i due ma non credo che abbiamo un peso sulla squadra, che vive in una realtà diversa. I giocatori non badano a questi spifferi. Poi Sarri, al di là dell'intervento di De Laurentiis, gode di una grande credibilità all'interno della spogliatoio. Onestamente non vedo problemi.

Passando al campo, si aspettava l'immediata esplosione di Milik?

E' un giocatore pagato 30 milioni, poteva avere problemi a inserirsi ma anche giocare subito bene. Poteva non essere prevedibile un inserimento così repentino considerando anche la giovane età, però le sue prestazioni sono in linea con la valutazione. Con 30 milioni si comprano i top player. E' un acquisto indovinato, ma di certo non arrivava come una scommessa.

Nell'ultima campagna acquisti il Napoli ha perso la propria stella, Higuain, ma sono arrivati giocatori giovani e di qualità come Milik, Rog e Zielinski. La squadra di Sarri è più forte dell'anno scorso?

Sarà il tempo a dirlo, dopo cinque giornate l'anno scorso Juve e Napoli non erano neanche presenti nell'alta classifica. Il Napoli ha preso dei giovani e questo è già un buon inizio, anche perché sono giocatori di qualità, e hanno un allenatore bravo. La società ha speso bene, il problema è che Higuain è andato a rinforzare una diretta rivale. Se fosse stato ceduto all'estero sarebbe stato meglio.

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