"Ogni allenatore che si rispetti dovrebbe allenare i Blancos una volta nella sua vita"
"Sono tornato e in un ottimo club. Sono felice". Carlo Ancelotti torna sulla decisione di approdare sulla panchina del Bayern Monaco dopo l'anno sabbatico. Una pausa, svela al quotidiano sportivo spagnolo 'Marca', che "mi ha rilassato molto. Ho vissuto bene in Canada. Perché l'anno sabbatico? Perché dopo 20 anni ho pensato che fosse il momento. Sono anche stato sottoposto ad intervento chirurgico alla cervicale ed avevo bisogno di starmene tranquillo due o tre mesi. Ho avuto la possibilità di andare al Milan, ma credo che non fosse il momento di tornare". Dal tecnico emiliano solo parole di stima ed elogio per il Real guidato in panchina per due stagioni. "L'esperienza mi dice che ogni allenatore che si rispetti dovrebbe allenare il Real Madrid una volta nella sua vita. E' la cosa più bella del mondo. E' un'esperienza molto bella, quasi unica".
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"Quello che succede a Madrid – sottolinea – non accade in nessun'altra squadra. Il numero di tifosi che ha in tutto il mondo è enorme. E' un'esperienza unica e degna di essere vissuta". "La favorita per vincere la Champions League? Ci sono sette squadre che la possono vincere. Tre spagnole, Juventus, Manchester City, Psg e Bayern", è il pensiero di Ancelotti. Quanto alla Liga, "il Real Madrid è la favorita. E' una squadra sempre competitiva. Non vincono il campionato da quattro anni e la motivazione sarà ancora più grande". Sulla scelta di allenare in Bundesliga: "Il cerchio è completo. Italia, Francia, Inghilterra, Spagna e Germania. L'Italia? Può essere. Sono italiano, ma non allenerei la Nazionale. Mi piace il lavoro quotidiano". "Un possibile ritorno al Real in futuro? Certo", aggiunge Ancelotti. "Non c'è ragione per non farlo. E' stata un'esperienza molto bella".
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