"Lascio presidenza Uefa ma continuerò mia battaglia" ha detto l'ex calciatore dopo la sentenza

La sentenza che non sentenzia (ma che in buona sostanza lo ricondanna) ha ridotto da sei a quattro anni la squalifica di Michel Platini. Il quale non potrà più essere il presidente della Uefa, anche se ha annunciato di "non voler mollare". Il Tribunale Arbitrale per lo Sport di Losanna non ha azzerato ma appena rimodellato il secondo verdetto nei confronti del dirigente francese. "Prendo atto della decisione del Tas ma la considero una profonda ingiustizia. Questa sospensione mi impedirà, guarda la coincidenza, di candidarmi per le prossime elezioni per la presidenza Fifa. Mi dimetto dalle mie funzioni di presidente dell'Uefa per continuare la mia battaglia davanti ai tribunali svizzeri per dimostrare la mia onestà. La mia vita mi ha sempre riservato grandi sorprese e sono pronto a viverne altre", si legge in una nota dell'ex fuoriclasse della Juventus.

Platini è finito in fuorigioco senza bisogno del replay e della moviola in campo, emarginato dai guai cominciati alcune settimane dopo l'annuncio di voler concorrere alla presidenza della Fifa al posto di Sepp Blatter. In ballo due milioni di franchi svizzeri ricevuti nel 2011 da Blatter medesimo per una consulenza svolta per conto della Fifa tra il 1998 e il 2002: dopo la sospensione di 90 giorni da parte del Comitato Etico per poter chiarire tutti i risvolti della vicenda, era calata la mannaia della squalifica per otto anni, ridotti poi a sei dalla Commissione di appello della Fifa. Secondo il Tas, Platini è venuto meno a una serie di regole stabilite dagli articoli 19 (conflitto di interesse) e 20 (offerta e accettazione di doni e altri benefit), anche se è stato assolto dalla violazione degli articoli 13 e 15, rispettivamente riguardanti la lealtà sportiva e le norme generali di condotta.

Tra nove giorni a Basilea sarà stabilita la data delle elezioni Uefa, probabilmente a metà autunno, indicativamente a ottobre. Sembra che al momento non ci sia unanimità di intenti tra le varie federazioni, anzi che il fronte sia molto spaccato, malgrado i nomi più gettonati siano quelli del polacco di Roma Zibì Boniek e dell'olandese Michael Van Praag. Ma nei prossimi mesi gli equilibri potrebbero cambiare, di sicuro però non ci sarà più spazio per Platini, le Roi senza corona, difeso dall'ex presidente federale Giancarlo Abete ("E' una punizione molto, dico molto severa") e in parte dal presidente del Coni, Giovanni Malagò ("A livello personale mi dispiace, a livello di politica Uefa non so"). Solo amici, non avvocati…
 

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