A tre partite dalla conquista del titolo in Premier accompagniamo sui social la corsa di Claudio Ranieri
A tre partite dalla conquista del titolo in Premier League, cioè da una sorta di miracolo, Claudio Ranieri sta ottenendo i consensi internazionali che non era riuscito a raccogliere in una carriera vissuta in panchina, dalla Roma al Napoli, dal Valencia al Chelsea, dalla Juventus alla nazionale greca, dall'Atletico Madrid all'Inter. Sir Claudio è a un passo da compiere un'impresa più grande di lui e del Leicester, una piccola realtà calcistica di una piccola città nel cuore dell'Inghilterra, 285mila abitanti nella regione delle Midlands orientali, insomma non proprio una meta turista e/o culturale.
Se adesso tutti conoscono Leicester, al punto da aver persino superato nella hit parade del gradimento Londra, Manchester e Liverpool, il merito è di Ranieri, del suo aplomb (british, ovvio), della sua capacità di mettere insieme giocatori non molto conosciuti, delle dimensioni impreviste che sta assumendo la sua impresa. Ranieri non sarà/sarebbe il primo italiano a conquistare la Premier, ma un conto è riuscirci con il Chelsea (Ancelotti: senza nulla togliere, per carità) o con il City (Mancini: senza nulla togliere, per carità), un conto con il Leicester. Pressapoco è come se il Sassuolo stesse per vincere lo scudetto, alla faccia dei grandi club che investono miliardi e miliardi.
Insomma, l'italian job funziona e ci rende orgogliosi. Ecco la ragione per la quale vale la pena di lanciare l'hashtag #siamotuttiranieri. Un modo per celebrare l'impresa che si appresta a compiere sir Claudio e – anche – per sottolineare i meriti dei professionisti italiani che si fanno onore nel mondo. Nel football e non solo. Dunque, #siamotuttiranieri…
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