Arbusto decorativo, molto rustico e resistente, che sopravvive senza problemi agli inverni del nord Italia

Il cielo è grigio, pesante, talvolta gonfio di neve, ultimamente solo grigio, senza neve. Le foglie secche e ghiacciate croccano sotto le scarpe e tutto intorno c’è solo il silenzio. Il bosco d’inverno è qualcosa di speciale che riporta a una scena teatrale. Un po’ dismesso e abbandonato, nel quale scheletri di legno e qualche raro cespuglio verde di pungitopo sono tutto ciò che rimane di una quinta scenografica un tempo rigogliosa e pulsante, lontano ricordo della lunga stagione estiva.

Tutto tace. L’aria è gelida che la senti passare per bene dalle narici e il passo è incerto e disegna orme scure sul suolo bianco di brina. In questo avanzare lento e rispettoso e curioso di scoperta, ad un tratto, qualcosa mi rapisce, ed è qualcosa di speciale: un impercettibile ma evidente segnale di vita, un preludio alla primavera portato da una fragranza intensa, dolce, con note aromatiche. Rapito come un segugio quando trova la traccia, l’olfatto mi conduce ad un arbusto nudo, con rami sottili allungati verso il cielo. Solo avvicinandoTUTTO L’AFFETTO DEL CALYCANTHUS mi i piccoli fiori risultano chiaramente visibili: sono tinti di un giallo inaspettato e hanno una macchia porpora al centro. Sembrano tanti campanelli di cera, e il profumo che emanano è inebriante. Sono i fiori del Calicanto. Sono i fiori di un arbusto che risveglia e sollecita i sensi in queste gelide mattine invernali.

Arbusto decorativo, molto rustico e resistente, che sopravvive senza problemi agli inverni del nord Italia, il Chimomanthus Praecox, sinonimo di Calycanthus praecox e Calycanthus fragrans, deve il suo nome ai termini cheimon e anthos che in greco antico significano rispettivamente inverno e fiore, e praecox, dal latino precoce, fa riferimento alla precocità dei suoi fiori giallini molto profumati che sbocciano in pieno inverno. In primavera inoltrata, poi, si riempie di foglie, ma privato dei fiori risulta un arbusto abbastanza anonimo.

Non solo bellezza floreale e profumo intenso per il Calycanthus, ma anche leggenda. Questa strabiliante fioritura, che sembrerebbe aver completamente sbagliato i tempi, è legata, infatti, alla leggenda di un pettirosso che, in un freddo inverno dove la neve cadeva copiosa e ricopriva tutta la vegetazione, cercava disperatamente riposo sotto la protezione di qualcosa che potesse ripararlo dalla neve che continuava a cadere. Dopo giorni e giorni senza trovare una foglia o un fiore sotto il quale trovare ristoro, finalmente, incontrò il magico fiore del calicanto, unica specie in grado di proteggere, con i suoi petali dorati, il pettirosso infreddolito. Grazie a questa leggenda, il calicanto diventa così il fiore simbolo di affetto e protezione e, omaggiarne un rametto o inserirlo in un mazzo fiorito, incrementa di significati un gesto già di per sé nobile e colmo di gentilezza.

Facciamoci prendere per il naso, dunque, da questo strepitoso arbusto che prospera in estate e fiorisce in inverno e proviamo l’esperienza di reciderne un ramo, fiorito da poco, e di metterlo in un vaso con acqua fresca: ci inonderà la casa di profumo e forse, se saremo fortunati, anche di simpatici pettirossi.

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