Il governo lavora a un nuovo decreto per attenuare il rincaro dei costi

Bollette impazzite, luce e gas fuori controllo, con aumenti che in pesano sulle famiglie, piegano le imprese, e fiaccano la ripresa. Intanto il governo lavora a un nuovo decreto per attenuare il caro-energia, e tra le altre misure guarda all’aumento della produzione di gas nazionale. Il primo passo è stato fatto con il via libera, da parte del ministero della Transizione ecologica al Pitesai (Piano per la transizione energetica sostenibile delle aree idonee), un Piano regolatore applicato alle trivelle.

Nel 2020 il fabbisogno di gas naturale dell’Italia è stato di circa 70 miliardi di metri cubi. Di questi solo 4,1 miliardi di metri cubi (il 6%) sono stati estratti in Italia; il resto è giunto dall’estero. In cima alla lista dei Paesi da cui prendiamo il gas c’è la Russia, poi l’Algeria, e dall’Azerbaijan da quando è entrato in funzione il Tap (Trans adriatic pipeline). La rete di trasporto nazionale, gestita da Snam rete Gas, ha nove punti di interconnessione in entrata (dalla Russia, dal Nord Europa, e dal Nord Africa), dove si trovano sei metanodotti: a Tarvisio (arriva quello dalla Russia), Gorizia, Passo Gries (ingresso per quello del Nord Europa), Mazara del Vallo (ingresso dall’Africa), Gela (entra quello dalla Libia) e Melendugno (il Tap). Inoltre ci sono dei centri di rigassificazione – in seguito al trasporto via mare – del Gas naturale liquefatto (Gnl) a Panigaglia, Rovigo (Cavarzere) e Livorno.

Nel 2020 le importazioni totali sono state pari a 65.855 milioni di standard metro cubo (Smc); la produzione nazionale è stata di 3.842 milioni di Smc. Nel 2021 l’89% del consumo interno lordo è stato coperto dalle importazioni. Rispetto al 2020 le importazioni di gas naturale sono aumentate del 6,8%.

Secondo gli osservatori nel 2022 il conto per l’energia in Italia potrebbe arrivare a 37 miliardi, rispetto ai 21 del 2021. Adesso l’attesa è da capire cosa succederà con il via libera al Piano regolatore che, di fatto, apre la strada al gas nazionale, in un combinato disposto – come si immagina – con una norma ad hoc contemplata dal decreto sul caro-bollette che sarà sul tavolo del prossimo consiglio dei ministri.

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