E' l'ennesima conferma quella che arriva dalla scienza sugli impatti dei cambiamenti climatici: il messaggio arriva dal nuovo rapporto sullo stato del clima dedicato all'acqua

Aumentano i fenomeni meteo estremi. Per via dei cambiamenti climatici negli ultimi 20 anni c’è stato un incremento di alluvioni del 137%, e del 29% della siccità che tradotta in scarsità d’acqua porta alla previsione datata 2030 di oltre 5 miliardi di persone con problemi di accesso alla risorsa idrica. E’ l’ennesima conferma quella che arriva dalla scienza sugli impatti dei cambiamenti climatici; in questo caso il messaggio arriva dal nuovo rapporto sullo stato del clima, e dedicato all’acqua (‘The state of climate services 2021: water’), messo a punto dall’agenzia delle Nazioni Unite che si occupa di meteorologia, la World meteorological organization (Wmo).

I disastri legati alle inondazioni – viene spiegato – dal 2000 a oggi sono aumentati del 134% rispetto ai 20 anni precedenti. La siccità, sempre nello stesso frangente temporale, è aumentata del 29%, causando morti soprattutto in Africa. Secondo il documento il numero maggiore di vittime e di danni economici si è avuto in Asia. I cambiamenti climatici – viene spiegato – accelerano eventi meteo estremi come alluvioni e siccità; fenomeni che aumenteranno sempre di più e colpiranno un numero maggiore di persone. Tanto che entro il 2050 ci saranno oltre 5 miliardi di persone con problemi di accesso all’acqua. La Wmo fa presente che nel 2018 le persone che hanno avuto problemi di accesso all’acqua sono state 3,6 miliardi; che per esempio non avevano servizi igienici e sanitari sicuri e in alcuni casi non avevano proprio possibilità di raggiungere fonti d’acqua potabile. Inoltre secondo la Wmo, sempre negli ultimi 20 anni, l’acqua sulla Terra è diminuita al ritmo di un centimetro all’anno; una situazione in peggioramento – viene fatto notare – perché soltanto lo 0,5% dell’acqua presente sul Pianeta è disponibile come fonte di acqua dolce.

Di fronte a questo stato di cose, il rapporto delle Nazioni Unite rileva come “la gestione, il monitoraggio, le previsioni e l’allerta precoce” siano “frammentati e inadeguati”, e allo stesso tempo “gli sforzi finanziari globali per il clima” siano “insufficienti”. Ricorda poi che sono stati fatti pochi progressi sulla gestione delle risorse idriche: con 107 Paesi che restano lontani dal raggiungimento dell’obiettivo di sostenibilità entro il 2030, come indicato dall’Agenda 2030 delle Nazioni Unite; in base all’obiettivo numero 6, si mette in evidenza come il mondo sia “seriamente in ritardo” nel garantire un accesso universale all’acqua. Allo stato attuale – spiega la Wmo – i tassi di progresso dovrebbero quadruplicare per raggiungere i target al 2030.

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