Giornata della Terra, Cappato promuove l’iniziativa StopGlobalWarming.eu

(LaPresse) Un’iniziativa dei cittadini europei per obbligare l’Unione a discutere di un Carbon Pricing che sposti le tasse dal lavoro alle emissioni. Si chiama StopGlobalWarming.eu e la presenta a Roma Marco Cappato, nella Giornata Mondiale della Terra. L’obiettivo è raccogliere un milione di firme in sette Paesi europei entro il 22 luglio. Del Carbon pricing europeo si parla da anni, l’idea l’hanno lanciata 27 Premi Nobel con il sostegno di 5mila economisti e 11mila scienziati. La novità è che con l’Ice (Iniziativa dei Cittadini Europei) le firme vincoleranno le istituzioni europee a discuterla. La campagna propone di tassare le emissioni di CO2 responsabili dell’innalzamento della temperatura globale e di ridurre allo stesso tempo le tasse sul lavoro e sulle categorie meno abbienti. Si potrebbe ricavare così un tesoretto di ben 180 miliardi di euro all’anno per ridurre la pressione fiscale sui lavoratori comunitari. “Vogliamo sottolineare quanto sia importante non solo lanciare delle grida d’allarme – spiega Cappato a LaPresse -, ma fare qualcosa, usare l’economia per incentivare le fonti rinnovabili e disincentivare il consumo di combustibili fossili”. La democrazia in Europa, insiste il tesoriere dell’Associazione Luca Coscioni e fondatore di ‘Eumans!’, è indispensabile perché “l’interesse generale deve prevalere su quello di pochi”: “Oggi l’interesse generale è quello di avere una riduzione netta e rapida delle emissioni di Co2, ne va della nostra salute e del futuro del Pianeta”, afferma. E’ un’iniziativa concreta e contaminata, che chiama a raccolta il meglio della cultura, dell’imprenditoria, della politica, della società civile. E’ sostenuta da Civita, associazione di imprese per la tutela del patrimonio artistico e naturale, che “aderisce con entusiasmo”, assicura la segretaria generale Simonetta Giordani. Se la sensibilità dei cittadini cresce, anche le aziende, ormai, sono in prima linea nella tutela dell’ambiente “perché hanno capito che precondizione della loro esistenza è la capacità di creare valore ambientale e sociale per i territori e le comunità in cui operano”, spiega. Anche dal mondo della cultura e dello spettacolo si levano molte voci. “Questo Pianeta è stato troppo sfruttato e adesso si ribella. Parlare di questo problema, sensibilizzare i potenti della Terra credo sia un dovere di tutti”, commenta Fiorella Mannoia. “Qualcuno diceva che ce l’hanno dato in prestito invece l’abbiamo trattato come fosse di nostra proprietà”, aggiunge. “E’ giusto che i cittadini si sensibilizzino – osserva – ma il problema viene dall’alto: non si può delegare solo ai cittadini la responsabilità della salvaguardia del Pianeta. Il Pianeta viene depredato e saccheggiato dalle multinazionali, diciamo le cose come stanno”. “Il Pianeta è uno, noi siamo tanti miliardi, ognuno fa nel suo ottomiliardesimo di porzione quello che può”, dice il comico e scrittore Giobbe Covatta, prendendo parte all’iniziativa: “Io posso sensibilizzare, più di questo non so fare. Metto a disposizione una faccia, una voce, tre idee. Se poi un certo altro numero di persone mette a disposizione una faccia, una voce, tre idee, piano piano diventiamo tanti”.