Il fiore scelto è la Calla, dal greco “kalos”, che significa bello. Una storia costellata di leggende lo rende un fiore misterioso e intrigante

 Siamo nella settimana di Pasqua e oggi è il 1° di Aprile, giornata dello scherzo inaspettato. Mica è stato semplice trovare un fiore di cui parlarvi che riuscisse in qualche modo ad unire il sacro (la Pasqua), al profano (la burla), in questa curiosa coincidenza da calendario. Mica semplice, dicevo, ma non impossibile. E difatti, il fiore giusto penso di averlo trovato, o meglio colto, qualche giorno fa, mentre mi trovavo in una serra. Il fiore che ho scelto è la calla e ve ne racconterò i motivi.

Calla_fiore all'occhiello

 L’origine della calla e del suo significato affonda le radici nel mito e nelle storie delle divinità antiche. Il nome di questo fiore deriva dal greco “kalos”, che significa bello, ed ha una storia costellata di leggende che lo rendono un fiore misterioso e parecchio intrigante. Nella mitologia greca, ad esempio, la calla nasce da una piccola goccia di latte caduta sulla Terra da un seno della dea Era, divinità del matrimonio, della fedeltà coniugale, e del parto. Un’altra leggenda, narrata questa volta nell’Antica Roma, ci racconta, invece, dell’invidia di Venere nei confronti della bellezza di questo fiore, tanto da cercare di renderlo brutto e sgraziato aggiungendogli quell’infiorescenza gialla simile ad una spiga. Infiorescenza che riportò immediatamente il riferimento ad un simbolismo fallico indicando in esso l’erotismo e la lussuria, oltre che la passione e la sensualità. Tutto ciò in netta contrapposizione al significato religioso cristiano, che invece pone il fiore della calla, come simbolo di purezza e castità, spesso rappresentato al fianco della Vergine Maria.

 Capite che, in tutto questo bailamme di simbologie contrapposte, la calla si conquista il diritto di poter esser definita, senza esitazione alcuna, il fiore perfetto di Pasqua, ma pure il Pesce d’Aprile che non t’aspetti, con lo spadice centrale, voluto con il fine di imbruttire, che spunta a sorpresa rinnovandone e potenziandone il fascino.

Calla_fiore all'occhiello

 La calla, nome botanico Zantedeschia aethiopica, si distingue per l’eleganza sopraffina di un fiore che si apre come un ventaglio arrotolato sulla sommità di un gambo affusolato dalla consistenza acquosa e croccante al tempo stesso. Tanti imbuti rivolti verso il cielo, questo sembrano i fiori della calla, imbuti pronti ad intercettare la rugiada del mattino oppure ad amplificare una voce a noi sconosciuta, vestendosi da megafoni. Si tratta di una pianta semi aquatica originaria delle zone paludose del Sud Africa, per cui sarebbe un’abitudine molto gradita alla pianta mantenere il terriccio sempre umido, magari immergendolo in acqua per qualche centimetro alla base. Per un’ottima fioritura è consigliabile tenerla riparata dai raggi solari diretti, ma necessita comunque di molta luce: sotto alle fronde di un albero sarebbe un luogo perfetto per vederla svilupparsi per bene e regalarci abbondanti fioriture.

 

 E infine, cari amici, che dire dei suoi fiori una volta recisi? Un mazzo di calle è talmente bello che ti toglie il fiato. Tre soli steli, anche. Non conosce mezze misure, la calla, è bella sempre, e sempre e in ogni occasione trova il suo modo migliore di stare, che sia il 1° di Aprile o Pasqua, non fa differenza.

David_Zonta

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