Giovanni Sobrero ha contato i suoi consumi di plastica in un anno: poco più di 12 chili, un chilo al mese
Quanta plastica si consuma in un mese? Secondo il rapporto del WWF “Responsabilità e rendicontazione, le chiavi per risolvere l’inquinamento da plastica”, sono più di tre chili a persona. Tra bottigliette di plastica, confezioni alimentari e pacchi si arriva a oltre 40 chili a persona all’anno. Ma vale davvero per tutti? Il 26enne torinese Giovanni Sobrero ha provato a confrontare questi dati con quelli del suo stile di vita. Studia ingegneria meccanica al Politecnico di Torino, vive da solo in città, mentre la casa dei genitori è in provincia, a Chieri. Giovanni ha deciso il 16 novembre 2019 di cominciare a pesare i suoi rifiuti plastici. Un anno dopo ha registrato la media di poco più di un chilo al mese. Ora lancia una iniziativa sui social, con la pagina Facebook e Instagram “Plastic Collection – One Month Challenge 2021”. Sobrero prova a coinvolgere altre persone “un po’ per sensibilizzare e un po’ per avere una raccolta di dati che vada oltre la mia esperienza”.
L’idea non è nata per una campagna particolare e non c’è l’influenza dei Fridays for Future, neppure quella di Greta o di associazioni ambientaliste. Si tratta semplicemente della curiosità di un giovane interessato all’impatto dei propri consumi sull’ambiente. “Da sempre sono sensibile a questi temi, non ho voluto ‘provare’ nulla, mi sono comportato come sempre, prestando attenzione, ma senza esagerare – spiega Sobrero – Non potevo credere che io producessi oltre 40 chili di plastica all’anno”. I numeri hanno stupito anche lui: “Mi aspettavo una media di due chili al mese, invece i risultati hanno superato la previsione: 1,023 chili di plastica mensili. È stato un modo per ‘misurare’ me stesso. Poi ho invece l’iniziativa: subito alcuni parenti e amici si sono sentiti coinvolti nel provare testare l’impatto ambientale dei loro consumi”. Chiunque può prendervi parte, senza trascurare il fatto che pesare la plastica prodotta potrebbe anche aiutare a consumarne un po’ meno.
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