E dopo cinque anni, durante i quali in Italia ci sono stati solo gli show all'Arena di Verona, Fornaciari torna in tour

Un'opera monumentale: trent'anni di carriera raccolti in un'antologia fra musica, live, rarità e inediti. Zucchero celebra la sua carriera con 'Wanted – The best collection' che sarà disponibile nella versione con 3 cd e dvd del concerto all'Arena di Verona, oppure in quella deluxe che comprende 10 cd, un 45 giri e il dvd all'interno di un libro, formato agenda, con un booklet fotografico per raccontare la sua imponente storia musicale.

"E' una lavoro di rara bellezza – si complimenta con se stesso Zucchero presentando l'opera alla stampa – ne sono orgoglioso. Sigilla i miei 30 anni di carriera. Adesso si aprirà per forza un nuovo capitolo". Sì, ma quale? Curiosità legittima, subito evasa da Sugar: "La presunzione, o la sfida, sarebbe quella di fare il più bell'album della mia vita. Chiudere così". Di fronte a quel 'chiudere' consegnato alla fine di una frase abbastanza importante viene spontaneo chiedersi se ci sia effettivamente all'orizzonte l'abbandono delle scene…

"Ho 62 anni – commenta Fornaciari – potrei ritirarmi dal music business, magari esibirmi solo in concerti. Dipende anche se rimane qualche negozio di musica aperto… Per adesso non c'è l'intenzione di lasciare, ma quando succederà, fosse anche fra dieci anni, vorrei farlo convinto di aver prodotto la miglior cosa della mia carriera. Cosa conta è chiudere a piombo, in piedi". C'è tanta storia, nella raccolta, ma qualcosa inevitabilmente è rimasto fuori. Per esempio i duetti con Miles Davis, Joe Cocker, Solomon Burke e la formazione originale dei Blues Brothers.

A compensare queste assenze illustri, la presenza freschissima dell'inedito 'Un'altra storia', che cela la malinconia di Zucchero per il passato: "L'ho scritta pensando al periodo di 'Senza una donna'. La storia è sempre quella con la mia ex moglie, sono rimasto segnato. Adesso ci vogliamo bene, ma il fatto che continui a pensare a quel momento di grande amore conflittuale ancora oggi mi ispira canzoni. Eravamo giovani e innamorati".

E, mentre guarda al passato, avvicinandosi nell'ascolto al blues più antico, "quello dei padri del Mississippi", Zucchero pensa pure all'etichetta di 'bluesman' che da sempre gli viene appiccicata addosso: "E' troppo generica. In Italia non abbiamo radici né blues, né rock. C'è solo un'infarinatura. Poi esiste un miracolato come me che ha l'anima simile alla gente di colore. Mi sento in simbiosi con loro, li ho sempre capiti e sono entrato in quell'atmosfera profondamente, pur essendo bianco. Ma lo fa anche Eric Clapton". Intanto, lo sguardo è già rivolto al futuro.

E, in effetti, fa capolino un annuncio: dopo cinque anni, durante i quali in Italia ci sono stati solo gli show all'Arena di Verona, Zucchero torna in tour. Dieci date, senza possibilità di aggiunte. Si parte il 28 febbraio da Padova, passando per Torino, Milano, Firenze, Pesaro, Roma, Eboli, Acireale e Bari, per chiudere a Bologna il 13 marzo. "La band sarà sempre la stessa, ma cambierà la scaletta rispetto agli ultimi concerti. Questa sarà la tournée dei 30 anni. Abbiamo un repertorio di cento brani già provati. Posso spaziare, potrei cambiare i brani dei live interamente ad ogni serata". In fondo, i suoi primi trent'anni in musica, Sugar, non li vuole lasciare passare così, sotto traccia. Ripensando a "quel Pippo", che abbandonando subito prima di un concerto il gruppo Pagina 143, in cui Zucchero suonava il sax, lo costrinse a iniziare la sua straordinaria carriera da cantante. 

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