"Sono stato molto sorpreso che alla fine del semestre di presidenza italiana Renzi abbia detto che è stato lui ad aver introdotto la flessibilità, perché sono stato io"

 "Rispetto molto il premier italiano Renzi, ma ha torto nell'offendere la Commissione europea, non sono d'accordo quando critica la commissione europea sulla disparità di trattamento tra Stati". Lo ha dichiarato il presidente della Commissione europea, Jean-Claude Juncker in conferenza stampa a Bruxelles.  "L''Italia – ha aggiunto Juncker – non dovrebbe criticare troppo la Commissione, io accetto le critiche ma non quelle che non sono giustificate". "Esito a esprimermi con lo stesso vigore con cui Renzi si rivolge a me, non credo che faciliti le cose – ha sottolineato – io mi metto in tasca il rancore e l'irritazione, ma si cessi di pensare che io sia ingenuo. Non lo sono".

"Sono stato molto sorpreso che alla fine del semestre di presidenza italiana Renzi abbia detto davanti al Parlamento che è stato lui ad aver introdotto la flessibilità, perché sono stato io" ha precisato Juncker.  "Abbiamo introdotto – ha aggiunto Juncker – una dose di flessibilità aumentata nelle politiche di bilancio, spesso contro la volontà di paesi importanti che si dice dominino l'Europa, e l'Italia gode pienamente di questa flessibilità". "Vorrei che su questi punti – ha concluso – ci si attenesse alla realtà e alla verità".

Il presidente aveva in precedenza parlato dell'Unione: "Senza Schengen, senza la libertà di movimento dei lavoratori, senza la libertà dei cittadini europei di viaggiare, l'euro non ha senso". "E lo stesso vale per il legame tra Schengen, libertà di movimento e mercato interno. Se qualcuno vuole uccidere Schengen, allora ciò che sta facendo è eliminare anche il mercato unico", ha proseguito. "E questo – aveva proseguito – porterà problemi di disoccupazione in Europa. Meno Schengen vuol dire meno occupazione, meno crescita economica".

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