I candidati alle primarie per il Campidoglio, da Roberto Giachetti a Chiara Ferraro, si sono presentati oggi

I candidati alle primarie per il Campidoglio si sono presentati oggi in un ristorante-enoteca nel centro di Roma, presente anche il governatore del Lazio Nicola Zingaretti. Dal più conosciuto Roberto Giachetti, con un passato radicale e un presente nel Partito democratico, alla ragazza autistica Chiara Ferraro, candidata di bandiera per sensibilizzare sui problemi dei più disagiati, che spesso sono anche i più disagiati.

ROBERTO GIACHETTI. Nato nel 1961, attivo fin da giovane nei movimenti studenteschi e nel Partito radicale, Roberto Giachetti è ora esponente del Pd e vice presidente della Camera. Capo di gabinetto di Francesco Rutelli, è "romano e romanista": così lo ha definito il premier Matteo Renzi, grande sponsor della sua candidatura. Un biglietto del premier ha svelato che dialoga con Luigi Di Maio del Movimento 5 Stelle. "Sono primarie vere – ha detto oggi alla presentazione – e sarebbe bello che il centrodestra facesse altrettanto".

ROBERTO MORASSUT. Classe 1963, laureato in lettere con indirizzo di storia contemporanea, discutendo una tesi su "amministrazione e politica a Roma dal 1947 al 1952". Ha militato nel partito comunista, di cui è stato segretario, nel quartiere di Alberone. Nel dicembre del 1995 è nominato dal sindaco di Roma, Francesco Rutelli, vice presidente del Comitato Olimpico per Roma 2004. Nel 1997 viene eletto consigliere comunale con oltre 4mila preferenze, risultando secondo tra gli eletti del partito dopo Massimo D'Alema, che era capolista. Con Walter Veltroni sindaco, è stato assessore all'urbanistica. "Il nostro slogan è non avere slogan", ha detto Morassut entrando al ristorante in via Frattina.

GIANFRANCO MASCIA. 54enne, ecologista barbuto e scapigliato, è tra i fondatori dei Verdi, dei Girotondi e del Popolo Viola. Al momento è 'co-portavoce' dei Verdi di Roma. Si occupa di comunicazione politica, scrive per il Fatto e l'Huffington Post. Oggi ha usato l'espressione con cui lo avevano definito i critici ("fuori controllo"), rigirandola a suo favore: "Sarò un candidato fuori controllo, fuori dal controllo degli apparati".

DOMENICO ROSSI. Classe 1951, generale e sottosegretario alla Difesa nel Governo Renzi, abitante del Rione Monti. "Trasparenza, legalità, concretezza": queste le priorità del generale, secondo cui il commissario Francesco Paolo Tronca "ci sta mostrando una strada da seguire".

CHIARA FERRARO. Autistica e giovanissima, ce l'ha fatta in extremis. Capelli marroni e occhi scuri. 24enne, ha tentato già nel 2013 la corsa alle comunali con Ignazio Marino raccogliendo 487 preferenze. Nelle ultime ore, a ridosso della scadenza per candidarsi, aveva raccolto solo un migliaio di firme, cosa che l'avrebbe esclusa perché la soglia minima è di 2.500. Il comitato Giacchetti l'ha aiutato e, con il via libera del commissario del Pd Matteo Orfini, Chiara ora è candidabile.

STEFANO PEDICA. Funzionario in una società edile, in aspettativa, è stato capo di gabinetto del presidente Francesco Cossiga al Quirinale. Ha militato nella Democrazia cristiana e nell'Italia dei Valori. Ora è deputato dem alla Camera e, alla presentazione, ha sottolineato di "prendere i mezzi pubblici, parlare con la gente, per capire quello che non va".

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