La kermesse politica ideata da Renzi apre i battenti con uno stile retrò che ammicca ai giovani

Un arredamento vintage, che richiama un ambiente domestico, con stanze come salotto, cucina e studio. Così si presenta il palco dell'ottava edizione della Leopolda, la kermesse politica ideata nel 2010 da Renzi, che apre i battenti questa sera nella storica stazione fiorentina e che si rivolge, in particolare, ai millenials, i giovani nati negli anni Novanta.

La parola che caratterizzerà questa edizione è "Incontro", accompagnata dalla sigla 'L8' che può essere letta anche per intero come 'Lotto, declinazione del verbo 'lottare'. "Incontro" domina anche la scenografia sul palco, dove lo sfondo presenta pennellate di colore giallo, blu e bianco. Sono stati scelti arredi degli anni Cinquanta e Sessanta, con sconfinamenti nei Settanta.

Vi compaiono due tavoli in legno, dalla forma minimalista, corredati di sedie, ma anche tre tavolini tondi, i soli che propongono un richiamo alla modernità, ovvero con la presenza di sette computer portatili. Sul palco compare anche un divano in pelle, con vicino un tavolo basso da salotto e un tappeto antico, una libreria in legno degli anni Cinquanta con vecchi volumi, una vecchia sveglia e un vecchio stereo musicale. Poi un frigorifero di colore giallo, un mobile con suppellettili da cucina, un ventilatore e un megafono.

Il fondale sul palco si trasforma all'occorrenza in uno schermo per diffondere immagini di repertorio ma anche per mostrare una moderna sala dotata di computer con giovani al lavoro e, naturalmente, per ritrasmettere le immagini in diretta della manifestazione con Renzi e gli altri ospiti. Nel corridoio centrale della Leopolda, dove si trovano le sedie per il pubblico che segue i lavori, sono affissi come già nelle precedenti edizioni dei cartelloni dove si possono leggere alcune frasi.

"Non permettiamo ai rimpianti di superare i sogni", si legge in uno dei maxi cartelli. Un altro dei cartelloni riporta una farse del Premio Nobel per la medicina Rita Levi Montalcini, che rappresenta un omaggio alle donne, in cui si legge: "Anche se le donne hanno sempre dovuto portare due pesi, quello privato e quello sociale, sono la colonna vertebrale delle società".

Un altro cartello riporta invece una frase del premio Nobel per la fisica Albert Einstein: "Ci sarà sempre una penna per scrivere il futuro, ma non ci sarà mai una gomma per cancellare il passato". Infine un cartellone reca una citazione dello scrittore statunitense Chuck Palahniuk, autore del romanzo 'Fight Club': "Cerca sempre qualcosa per cui lottare! Non accontentarti mai di qualcosa contro cui lottare".

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