Il regista 86enne fa il tifo per il compositore italiano, candidato per le musiche di 'The Hateful Eight' di Tarantino

"Ennio Morricone mi ha proprio iniettato la passione per la musica nel sangue e nel cuore; io non andavo spesso all'opera, ero preso dalla realizzazione dei miei film, ma Ennio è sempre stato con me e mi ha dato questa grande voglia di musica. Dopo il lungo viaggio dalla Cina per il mio 'Marco Polo', mi hanno proposto di fare la Turandot a Verona, ne parlai subito ad Ennio e lui mi disse 'buttati'. Mi sono buttato e poi è andata bene. E di opere ne ho fatte tante in giro per il mondo: mi ricordavo sempre le emozioni che mi ha trasmesso". Fra i tifosi del maestro Ennio Morricone, in lizza agli Oscar per le musiche del film diretto da Quentin Tarantino, questa notte c'è anche il regista Giuliano Montaldo, classe 1930, intervistato da La Presse, nella sua casa di Roma, a poche ore dalla tanto attesa cerimonia degli Academy Awards.

Montaldo con il maestro italiano Ennio Morricone, compositore 87enne, di cui è amico di lunga data, ha avuto una lunga e fruttuosa collaborazione artistica. Regista e sceneggiatore di fama internazionale, Montaldo ha esordito prima come attore e poi come cineasta di film per il cinema e per la tv, fra cui il kolossal su Marco Polo, girato in Cina, che ha ottenuto numerosi riconoscimenti.'I demoni di San Pietroburgo' è una delle tante collaborazioni tra il maestro Morricone e il regista, iniziate nel lontano 1967 con 'Ad ogni costo'. Un lungo sodalizio, quello tra loro, che ha avuto un picco creativo nello sceneggiato televisivo 'Marco Polo' e nel film 'Sacco e Vanzetti' con cui Morricone vinse il Nastro d'Argento, senza tralasciare opere quali 'Gott Mit Uns', 'Giordano Bruno', 'Gli occhiali d'oro' (David di Donatello per le musiche).

Quanti dei suoi film e documentari hanno le musiche firmate dal maestro Morricone?
"Io detengo ancora il record delle collaborazioni con Ennio Morricone, anche se sento la scalata sempre più vicina del grande Tornatore. Sono 16 le colonne sonore, fra film, documentari e il 'Marco Polo', che abbiamo fatto assieme, Ennio ed io. E ogni volta è stata una emozione".

Cosa le ha trasmesso Morricone musicalmente?
"Ennio mi ha insegnato che la musica è silenzi, emozione, è comunicare amore, disperazione, tempeste del cuore. A volte sono andato a spiare, diciamo così, il rapporto fra lui e Sergio Leone: si capivano al volo, da una pallottola sparata da una pistola partiva una nota musicale, che diventava una sinfonia meravigliosa, intuizioni degne di un grande maestro. La sceneggiatura era scritta insieme alla musica. Da quando Morricone e io ci siamo conosciuti, nel 1968, prima che facesse musica per i western, non ci siamo più lasciati".
 

Come'è Morricone quando lavora? E' un perfezionista?
"Lo è alla grande, alla grande".

Con il maestro avete parlato in queste ore della possibilità che vinca l'Oscar?
"No, non ho voluto disturbarlo, voglio abbracciarlo, lui e la moglie, quando tornerà insieme all'Oscar. Comunque ci siamo visti recentemente a Cinecittà a una serata in suo onore".
 

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