Il Cda ha dato il via libera alla cessione del 70% del club rossonero. Berlusconi: Lascerò società in buone mani

Il Cda Fininvest ha dato il via libera alla cessione del 70% del Milan, con un mandato in esclusiva della durata di 45 giorni, base di offerta 500 milioni di euro. Mandato dall'esito però non scontatissimo. I compratori, ovviamente, sono i cinesi di cui si chiacchiera da settimane. Proprio per questo la notizia era nell'aria, mancava solo la ceralacca dell'ufficialità, posta in tarda mattinata da Pasquale Cannatelli, l'ad del Gruppo milanese. "Il periodo di esclusiva è stato definito – si legge nella nota – in modo da risultare compatibile con la complessità delle tematiche da discutere, le esigenze della società e gli appuntamenti previsti dal calendario delle attività calcistiche".

Silvio Berlusconi nei giorni scorsi aveva dichiarato che intendeva lasciare la società "in buone mani", preferibilmente "italiane": se la trattativa avrà un esito positivo saranno invece straniere, come peraltro è accaduto a suo tempo per i cugini dell'Inter. In fondo, la prassi è identica a quella che in passato aveva coinvolto il thailandese Mr Bee, svanito con la stessa rapidità con cui aveva fatto irruzione nelle cronache rossonere. Una situazione che potrebbe ripetersi pure con i cinesi, malgrado fonti vicine alla Galatioto Sport Partner, l'advisor dell'intero affare, garantiscano che l'accordo sia imminente.

Resta il fatto, comunque, che Berlusconi ha sempre la possibilità di fare retromarcia e tenersi il Milan se per caso l'offerta economica dei cinesi non fosse adeguata. O se sorgessero delle complicazione stile Mr Bee. O se, molto più banalmente, dovesse cambiare idea. La cordata cinese sarebbe composta da quattro soggetti, tra i quali Evergrande Group, un autentico colosso, padrone del Guangzhou, la squadra allenata fino all'anno passato da Marcello Lippi.

Novanta giorni sono tanta roba, soprattutto perché di qui a breve dovrebbero cominciare le trattative di mercato in entrata e in uscita per rendere più competitiva la squadra, impegnata il 21 maggio nella finale di Coppa Italia contro la Juventus. Se l'intesa tra Berlusconi e i cinesi dovesse avere tempi lunghi, le ricadute negative sarebbero inevitabili. Ecco la ragione per la quale, pur senza fretta, i cinesi stessi non vogliono perdere tempo. Infatti si vocifera già di garanzie bancarie da sottoporre all'attenzione del Cavaliere, nonostante la conclusione dell'affare non sembri realizzare nello spazio di qualche settimana. A dar credito ad alcune indiscrezioni, la valutazione del Milan fatta da Berlusconi sfiora i 700 milioni, debiti compresi. Il resto è solo questione di pazienza.

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