Il primo cittadino si è autosospeso dal Pd insieme ai consiglieri comunali. Ad Alfano: Abbiamo già pazientato

Rimane critica la situazione dei migranti a Ventimiglia, in provincia di Imperia, a pochi chilometri dalla Francia. Nella giornata di ieri il primo cittadino del comune rivierasco, Enrico Ioculano, si è autosospeso dal Pd, insieme ai consiglieri di maggioranza, per protestare contro il "mancato riscontro da parte dei nostri rappresentanti a livello nazionale" sulla gestione del problema immigrazione. Durante la sua visita a Ventimiglia di qualche settimana fa, il ministro dell'Interno, Angelino Alfano, aveva annunciato la chiusura della struttura di accoglienza vicino alla stazione ferroviaria, ma i risultati sperati non sono arrivati e nella città di frontiera è nuovamente emergenza. Da diverse settimane i migranti si sono sistemati sul greto del fiume Roya, in precarie condizione igieniche, tali da indurre il sindaco a firmare questa mattina un'ordinanza con la quale, "per motivi igienico – sanitari e per la tutela dell'incolumità pubblica", è stato stabilito lo sgombero degli "accampamenti non autorizzati in diverse aree del territorio comunale" entro 48 ore.

Sindaco Ioculano, dopo la sua sospensione, la prefettura le ha detto che in 48 ore disporrà lo sgombero delle aree dove sono stanziati i migranti?

"Sì, anche se dal punto di vista organizzativo non conosco ancora le modalità, è una questione che riguarda la questura. Io ho dovuto firmare un'ordinanza, cosa non facile, perché una relazione della Asl locale parlava di reali pericoli igienico-sanitari. Non si poteva fare altrimenti".

Lei, però, si è anche autosospeso da Pd. Dove vuole arrivare?

"Il gesto di autosospendermi dal Partito democratico – insieme ai consiglieri – nasce proprio da questa necessità di firmare un'ordinanza perché la situazione nella città non è di facile gestione. Se ho firmato è perché esistono dei validi motivi, ma, ad essere sincero, ho vissuto uno dei momenti più duri, a livello di coscienza personale. Ne abbiamo parlato molto, anche con la giunta, può immaginare quanto sia difficile prendere determinate decisioni. Ma sono comunque convinto che serviva gestire in modo diverso il flusso migratorio".

Cosa voleva comunicare al suo partito?

"Questa mia decisione vuole essere un moto di coscienza; io voglio bene al Partito democratico, mi sento del Pd e apprezzo quello che il partito sta facendo sul tema dei migranti a livello europeo, diversamente da altri. Però mi sentivo in dovere di rappresentare un disagio".

Ha sentito qualcuno dei dem?

"Ci hanno chiamati tanti esponenti locali del partito. Penso ci debba essere una presa d'atto del fatto che ci vuole una gestione più oculata. Non è un gesto contro il partito in sé, ma la rappresentazione di uno stato d'animo".

E se la chiamasse Renzi? Non voleva arrivare a lui?

"No, certo che mi importerebbe, sarebbe una parola dal presidente del Consiglio. Ma non voglio una telefonata, mi interessa capire come si possa gestire questa situazione nei prossimi giorni. Bisogna riuscire a mettere insieme le necessità dei residenti di Ventimiglia e un'accoglienza dignitosa per queste persone".

Il ministro Alfano, dopo la sua sospensione ha detto che lei 'deve pazientare'. Cosa risponde?

"Guardi, noi pazientiamo da un po' di tempo. Il ministro dell'Interno è venuto qui aVentimiglia e ci ha detto delle cose. Non so per quale motivo, ma le cose che si sperava accadessero devono ancora venire. E ci troviamo nella situazione di dover firmare un'ordinanza che porterà allo sgombero di quella zona. Pazientare? Fino a un certo punto, perché ci sono situazioni problematiche. Noi qui siamo in prima linea e viviamo difficoltà che non riguardano la mia pelle: tra uno o due giorni non mandano via me, mandiamo via questa gente".

Ora la presenza di migranti in città è alta?

"Al momento si parla di centoventi, centotrenta persone tra stazione e lungo Roya. Dal punto di vista dei numeri abbiamo avuto momenti peggiori, ma è arrivato il momento di dire che bisogna cambiare passo, necessario un colpo di reni".

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