Il big match all'Allianz Stadium. Ora i bianconeri a un punto dal Napoli

E' tornato tutto come all'inizio del campionato: Napoli e Juventus a lottare per lo scudetto, le altre indietro. Compresa la Roma, battuta all'Allianz Stadium più di quanto non racconti il risultato, perché il solo gol di differenza non rende onore a quanto si è visto e alle occasioni che hanno costruito i campioni d'Italia, anche se nel finale c'è voluto un miracolo di Szczesny per evitare la beffa. Adesso la (ri)stabilizzazione dei bianconeri può considerarsi conclusa dopo l'ennesimo successo, tra l'altro contro una concorrente diretta, e per di più senza subire gol.

Sono sette di fila le gare 'pulite' della Juventus, malgrado stavolta Allegri oltre al portiere polacco debba ringraziare pure la traversa (di Florenzi) se può festeggiare il Natale con una vittoria. La specularità degli schieramenti non ha mai reso la sfida sincopata, al contrario ci sono stati agonismo e dinamismo come da previsioni. E' vero, però, che quando la Juventus si è trovata a difendere, il 4-3-3 messo in piedi dal tecnico livornese – senza Dybala e con Cuadrado – si è trasformato in un rigido 4-5-1, in maniera da togliere spazi di manovra alla Roma e circoscrivere i rischi. E, paradossalmente, anche da affidarsi quasi 'in toto' all'arma delle ripartenze. Non a caso, proprio in capo a due contropiede velocissimi, i campioni d'Italia nei primi dieci minuti hanno sfiorato il gol (Khedira diagonale sbilenco e Mandzukic colpo di testa a lato), allertando i giallorossi eppure non spingendoli fino al punto di cambiare atteggiamento tattico.

Ma la rete di Benatia dopo 18 minuti – tap in seguito a un miracolo di Allison su Chiellini e alla traversa centrata dallo stesso marocchino – ha spostato la gara su un altro binario, costretto la Roma ad aprirsi e consegnato ai bianconeri più molta libertà. La formazione di Di Francesco ci ha messo un po' a rialzare la testa, perché non tutti i suoi giocatori sono sembrati in sintonia con il match e perché il contraccolpo è stato doloroso sotto il profilo psicologico. Hanno spinto poco Florenzi e Kolarov, impensieriti da Cuadrado e Mandzukic, ha patito il centrocampo nella contrapposizione uomo-contro-uomo.

Il trio Khedira-Pjanic-Matuidi ha forza fisica, genialità e buona sintonia: d'altronde è il segreto della ritrovata tenuta stagna della squadra di Allegri, tornata a concedere quasi nulla agli avversari. Ai giallorossi, ad esempio, nel primo tempo è stata 'data' giusto la palla-gol di El Shaarawy (26) sulla quale ha compiuto un intervento prodigioso Szczesny. Poi più niente. Ha sollevato discussioni un intervento di Allison su Higuain (rigore?), non per l'arbitro Tagliavento che non ha nemmeno chiesto aiuto al Var di fronte alle proteste del Pipita e degli altri bianconeri. Raddoppio che l'argentino si è divorato al minuto 8 della ripresa, spedendo oltre la traversa un assist perfetto di Khedira. Sarebbe stata la pietra tombale sul match, che al contrario ha continuato a estere di vita propri. Ancora Higuain ha avuto sul piede la palla del 2-0 e ancora una volta ha sciupato, poco istanti dopo che Matuidi aveva impegnato Allison in una parata difficile.

Per agganciare il pareggio Di Francsco ha provato a ridisegnare la Roma con due cambi ravvicinati: Schick e Pellergrini per El Shaarawy e Strootman. Vista la scossa data alla gara, sono mosse che dovevano essere attuate prima e che hanno portato alla traversa di Florenzi e alcune situazioni delicate per Szczesny con la Juventus ormai sulle gambe. Il polacco ha salvato il risultato su Schick, mentre Pjanic ha pareggiato il numero delle traverse.

© Copyright LaPresse - Riproduzione Riservata